Ritrovamenti II
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Come ogni vigilia di un evento importante che si rispetti, ho ricominciato a sognare praticamente ogni notte i miei tre angeli. Cicciuzzo latita un pò ultimamente (anche se penso di sapere il xchè... sarà in altre faccende affaccendato... E CHE FACCENDE...) mentre mia mamma e mio papà mi vengono a trovare quasi ogni notte. Ma quello di stanotte mi ha colpito xchè lievemente diverso dai soliti nefasti. Nel senso. In tutte le altre occasioni in cui ho sognato un ladro a casa mia (a dire il vero era da parecchio che non capitava) o ci faceva del male o comunque mi svegliavo spaventata e con l'ansia. Sto giro invece la scena era: mio papà in casa sul divano, il ladro in piedi sulla veranda al piano primo (!!!! porc... adesso capisco. merda) e mia mamma in casa ma non ricordo dove. Ho netto il ricordo di me che inizio a gridare senza che esca la voce.. afona. Poi un filo... Poi ancora un pò più forte, fino a gridare AL LADROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO con tutto il fiato che avessi in corpo. (di solito subivo senza reagire) Scappo e mi nascondo sotto al portico. Lui tenta di raggiungermi per farmi del male ma, prima volta assoluta, VIENE ARRESTATO E PORTATO VIA DA CASA MIA. Adesso. Chemminchia di senso può avere? mmmmm.... io un pensierino ce l'avrei... ma non mi pronuncio fino a settimana prossima. ecco. dopodiché mio papà ha cantato non mi ricordo che canzone e mia mamma mi ha fatto vedere un foglio sul quale c'era scritto: SEI LA COSA PIU' BELLA CHE HO o una cosa simile. Prrrrrrrrrroooooooonnnnnnnnnnttttttoooooooooo???????? dopo sogni simili avrei bisogno di una dispensa dal venire a lavorare. che storia. poi mi arrivano certi sms... ti voglio tanto bene lallo.
comunque.
stamani ho ribaltato l'ufficio alla ricerca di una carta che poi alla fine non ho proprio trovato; in compenso ho scovato una fotocopia che mia mamma mia aveva dato un sacco di anni fa, tipo 5 o 6, chiedendomi di tenerla con me visto che le piaceva molto.
questo il testo:
La preghiera che segue è riportata da Alba Marcoli nel suo Passaggi di vita (mondadori) nel capitolo che affronta uno dei tanti momenti di passaggio nella vita di una donna, il cosiddetto approdo al "nido vuoto", quando i figli, ormai divenuti grandi, non richiedono più una presenza continua e quando iniziano a insinuarsi nella vita delle mamme, come in quella delle altre persone che invecchiano, i difetti tanto criticati un tempo quando si era figli. La preghiera viene da lontano ed è stata scritta da una monaca inglese del diciassettesimo secolo ma non c'è nulla che possa spingere una madre dei nostri giorni a considerarla obsoleta:
Signore, tu sai meglio di me che io sto invecchiando e che un giorno sarò vecchia. Tienimi lontana dall’abitudine di pensare di avere sempre qualcosa da dire su ogni argomento e in ogni occasione. Liberami dal desiderio di sbrogliare gli affari di tutti. Rendimi disponibile, ma non senza senno, capace di aiutare ma non autoritaria. Con la mia vasta provvista di saggezza potrebbe sembrare un peccato non usarla tutta, ma tu sai, Signore, che io desidero avere alcuni amici alla fine.
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