La presenza diversa
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Mi sono imbattuta in pensieri che mi hanno portata a riflettere tanto e a lungo. Si tratta di queste parole, che magari avrete già letto da qualche parte. Però ho pensato di farle mie, xchè soprattutto da quando vivo sola, mi sembrano estremamente vere:
MORIRE NON E' NIENTE "... Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace..."
Io non ho mai avuto paura della morte. Del dolore si. Della morte dolorosa, forse. Ho sempre avuto l'angoscia rispetto alla scomparsa dei miei cari, di mia mamma soprattutto. Quello si. E devo purtroppo ammettere che i miei timori erano sin troppo fondati, pur essendo anni luce lontani da quanto in realtà siano poi stati drammatici. E' che da quando abito nella mia casetta, per me è davvero diventato così. La mia vita casalinga, le mie abitudini sono praticamente le stesse di quando c'era la Rosi accanto a me. Rido, piango, le parlo, le racconto le mie cose e le cagate che combino: come se fosse "nella stanza a fianco". E il suo calore, il conforto della sua presenza, lo sento. Tanto. L'ho sempre sentito, dal momento esatto in cui mi hanno detto che era volata via in poi. Forse è vero che alla fine, manca solo dalla mia vista. Ma per il resto c'è. Come prima. Non ho mai smesso di rivolgermi a lei come se fosse ancora al mio fianco. Così come non ho mai smesso di insultare Cicciuzzo; con la sola differenza che almeno in questa circostanza non rischio di prenderle... ma grattaculo com'è troverebbe ugualmente il modo di farmela pagare, come sempre. Questo è però il risultato di un percorso disumano, faticoso e dolorosissimo. Solo ora, pur mancandomi in una maniera che non so dire, riesco a convivere ed a trasformare la loro assenza in qualcosa di positivo, che mi aiuti a vivere la quotidianità serenamente. Eppoi ci sono i sogni, che per fortuna sono soventi e sempresempresempre sereni. Stanotte ho sognato mio Papà; in questi 7 anni anche la sua presenza nell'inconscio e nel cuore ha avuto un'evoluzione incredibile. Stanotte abbiamo chiacchierato tantissimo, credo come mai in trent'anni in cui l'ho avuto vicino. E' stata una sensazione bellissima che mi ha regalato un risveglio felice. Quasi quanto la mail notturna. Si bhè... non è che fossi del tutto sveglia, anche se erano le 8.15 AM <3
Commenti
A volte li sento, spesso gli parlo, però la presenza "fisica" mi manca un sacco e non riesco a non pensare a loro con tanta malinconia.
ho avuto un blocco del pc per una settimana e finalmente stasera si è rimesso a funzionare, da qui a Natale sono certa di non farcela ma poi sono in vacanza fino al 10, riusciamo a vederci?? e finalmente riuscirò a vedere la casina che ho seguito passo passo sul tuo blog anche prima di scriverti???
ti mando un grandissimo abbraccio Stellina...ti voglio benissimo