Hai capito Fabio volo!
[on the air: don't know why - norah jones]
"Alla mia età non è facile andare a vivere da sola. E' un'esperienza che non ho mai fatto prima. I primi giorni tornare a casa e rovare tutto spento e silenzioso mi dava un senso di vuoto e di ansia. La cena da sola, andare a letto da sola, svegliarsi sola. La sera non riuscivo a dormire, mi addormentavo sempre atrdi e mi svegliavo presto, a ogni piccolo rumore mi alzavo a controllare cosa fosse. Pensavo sempre fossero i ladri che cercavano di entrare. Tutti i vecchi automatismi erano saltati. Ho dovuto imparare nuove misure, nuovi spazi e tempi. La sera preferivo tornare a casa presto e avevo sempre l'abitudine di lasciare una luce accesa in una stanza. Lasciavo una luce accesa anche mentre dormivo. Continuavo a chiedermi se avessi fatto la cosa giusta. In realtà conoscevo già la risposta, eppure certe sere mi sembrava difficile anche solo passeggiare nella mia casa vuota. (...) Poi è successo qualcosa, ho superato tutte le difficoltà e senza accorgermene sono entrata in una dimensione nuova. Ho iniziato a stare bene e non vedevo l'ora di tornarmene a casa, chiudere la porta e restare lì da sola a fare le mie cose. (...) Decidevo di fare una cosa e poi cambiavo idea all'ultimo minuto senza dovermi giustificare nè sentirmi in colpa. (...) Mangio quello che mi piace, quante volte mi va, e all'ora che voglio. (...) Mi piace non sentire russare, o tossire, o tirare lo sciacquone del bagno durante la notte. Mi piace non sentire la sveglia di un'altra persona al mattino. Mi piace allungare le gambe e le braccia e girarmi senza paura di disturbare qualcuno. Qualche giorno fa non riuscivo a dormire e sono venuta qui in cucina a scaldarmi un bicchiere di latte, poi ho aceso la televisione e mi sono resa conto che non dovevo tenere il volume basso nè spegnere le luci. E' la prima volta che ho un appartamento tutto mio. (...) Ho scoperto la bellezza del silenzio tra le mura di casa. Godo della mia solitudine. (...) Mi compro dei fiori da mettere in cucina, apro una bottiglia di vino anche solo per berne solamente un bicchiere, a volte metto della musica a tutto volume e ballo da sola per casa. Ho imparato a sorridermi allo specchio. Ho scoperto che è bello tentare di sedurre se stessi. Mi scopro felice semplicemente fissando le tazze colorate e le scodelle nuove sulla mensola della cucina. Quando sono al lavoro, non vedo l'ora di tornare a casa, per farmi un bagno caldo e lungo. Nessuno bussa chiedendomi di entrare, non devo cucinare per altri e non ho orari, non ho obblighi. (...) Vivere da sola mi ha insegnato a chiedermi cosa voglio e cosa desidero. Sembra scontato, ma per me non lo è mai stato. Ho imparato a trovare dentro di me le misure e le ragioni del mio vivere. Ho capito che devo volere ciò che sarò, non posso più vivere per compiacere qualcuno, obbligandomi ad essere quella che non sono. (...) Ho ritrovato la voglia di sapere, conoscere, capire. Ogni scoperta è un regalo meraviglioso per me. Mi emoziono quando intravedo nuovi significati. Nella donna che sono vedo un futuro diverso". (Fabio Volo - Le prime luci del mattino pagg. 222-223-224)
Non sono una fan sfegata del Fabione nazionale, nè dei suoi libri, nelle delle sue trasmissioni radiofoniche. Ho "preso in prestito" dalla casa di un mio amico il suo ultimo libro per il quale era stato pubblicamente lapidato su fb dai fans, che lo accusavano di avere scritto un romanzo più adatto al cesso che al comodino. Io l'ho letto in 3 ore scarse. A parte che c'ha più dei monologues du vagine (scusassero il francesismo) che di un libro per chiunque e se sapessi che una mia ipotetica figlia adolescente l'avesse letto mi si rizzerebbe un attimo il pelo, è un librettino senza nessuna pretesa, come è nel suo stile. Si lascia leggere, sembra un racconto che ti potrebbe fare un amico dopo la terza mezza di chiara al pub. Niente di che insomma. Però questo pezzo, in cui la protagonista (gran vacca, chapeau), descrive le proprie sensazioni legate al nuovo status di single in una casa tutta sua sono così banali, da poter essere paragonate alle mie. Però mi piaceva e mi piaceva l'idea di pubblicare questo passo, a futura memoria. Diciamo che ha usato la stessa dovizia di particolare qui, come nel descrivere le varie zozzerie che ha combinato col suo trombamico. Chiamala scema chiamala.
My heart is drenched in wine
But you'll be on my mind
Forever
But you'll be on my mind
Forever
Commenti
Penso che il problema sia diverso e si sintetizza con una parola sola : "innamorata"
Se una persona non è innamorata, vede tutti i lati negativi nello stare insieme ad un'altra persona e tutti quelli positivi nello stare da sola.
Quando una persona è innamorata, vede le stesse cose ma da un angolazione diversa. Avere una persona già nel letto fa si che il letto sia già caldo anche in inverno e se non basta, ci penserà il calore di un abbraccio a sistemare tutto.... la sveglia che suona sarà una benedizione perchè ti ha permesso di vedere il tuo amore più presto possibile.... e così via.
lo stare da sola ( per la persona innamorata ) sarà vissuta come una pena simile allo struggersi che aveva il Piccolo Principe per la sua Rosa
Secondo me è tutto lì. quando stai con il tuo amore, i tuoi occhi si trasformano in cuori e vedi tutto in modo meraviglioso e tutto quello che dice il tuo amore sono concetti intelligenti e divertenti.
Se invece non ci sarà amore o ..... come spesso accade l'amore finisce... le stesse cose che fino a poco tempo prima andavano benissimo, risultano brutte etc.
Concludendo ( secondo me ) non conta essere leone o gazzella...scusa questa è un'altra storia :-)
Non ha nessuna importanza quello che fa la persona che ti è a fianco.
l'importante è chi hai al tuo fianco.
C'è differenza tra una persona di cui sei innamorata o di una qualunque da una botta e via ( Catalano o giù di lì )
ti abbraccio forte
<3<3<3