VIII

Papà, Claudio e Giuseppe 


02 Agosto 2004
02 Agosto 2012


Io ti penso sempre Papà. 
Ripenso allo spavento, allo sgomento grande e profondo, che la tua partenza così rapida ed inaspettata provocò nel mio cuore quel lontano lunedì sera di otto anni fa. Ripenso al dolore più grande, al di là di non avere avuto il tempo di poterti salutare, di tutti i silenzi che con il passare degli anni ci avevano divisi e che per moltissimo tempo, hanno pesato come macigni sulla mia anima. Non ero pronta, non ero preparata, per me eri invincibile, ne avevi superate di tutti i colori, non potevo credere di non vederti aprire gli occhi ancora una volta. Sei volato via davanti ai miei occhi e per i restanti due giorni in cui ti ho vegliato giorno e notte, ho invidiato tantissimo il sorriso che finalmente vedevo sul tuo viso. Ho versato lacrime amare per te, per non averti saputo amare come meritavi, per non aver voluto a tutti i costi accettare che in fondo, io e te, eravamo identici. Per la tua forza, la tua voglia di vivere, per la passione che buttavi assieme al tuo cuore in ogni cosa che facevi, giusta o sbagliata che fosse. Tu eri così. Io sono così. Per come prendevi immediatamente fuoco di fronte alle cose che ti davano fastidio e ti ferivano e ti facevano arrabbiare. Su questo, puoi starne certo Papà, ho proprio ereditato tuttotuttotutto da te.
Il tempo medica, il tempo aiuta. Aiuta a capire, a comprendere. Aiuta ad amare non di più, in maniera diversa. Quello si. Ti penso sempre Papà, con una tenerezza infinita. Ti sento vicino e ti porto nel cuore, oggi come non mai.
Assolutamente certa di essere orgogliosa fin quando avrò vita, di essere diventata quello che sono, grazie al tuo esempio.
Stai con me, perchè mai come adesso ho bisogno di te e della tua forza.
Ti voglio bene.
Tua Chia


Te l'avevo giurato ed ho mantenuto anche questa, di promessa.
L'ho riascoltata, nella stessa chiesa, cantata dallo stesso coro, con tanti tuoi amici presenti. Mancavi solo tu. Ho pianto tanto, ma è stata una liberazione.
Riposa in pace, Angelo mio.

Dio del cielo,
Signore delle cime,
un nostro amico
hai chiesto alla montagna.
Ma ti preghiamo:
su nel Paradiso
lascialo andare
per le tue montagne.

Santa Maria,
Signora della neve,
copri col bianco,
soffice mantello,
il nostro amico,
il nostro fratello.
Su nel Paradiso
lascialo andare
per le tue montagne. 

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