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Visualizzazione dei post da agosto, 2015

Poesie

Sabato scorso, mio malgrado, senza entusiasmo se non per il luogo in cui si sarebbe svolta - assolutamente magico - ho partecipato ad una rassegna di poesia e poeti varesini [se gentilmente avete finito di ridere...] che però, alla fine, è stata anche una cosa carina. Si si, sono sopravvissuta e non ho avuto nessun effetto collaterale; tra quelle declamate (si dice così?) a parte quelle in dialetto che mi sono piaciute un sacco, uno degli artisti ha letto una specie di manuale per i compiti delle vacanze che un professore di liceo ha consegnato ai propri alunni, un po' tipo il professor Keating (pace all'anima tua Robin) dell'attimo fuggente. Non male. Soprattutto non necessariamente limitato a ragazzi in piena crisi adolescenziale. L'ho trovato molto bello e me lo ripropongo. Mi sono già esclusa per il punto # 3. Non l'ho mai fatto alle superiori... Figuriamoci adesso. Anche per il # 15... Mi tocca già farlo tutto l'anno... Per il resto, vedremo

Dinner

[on the air:  maramao   perchè  sei morto - trio lescano ] ... Se una delle vostre migliori amiche - dicasi sorella - convocata ad una cena-confessionale al ranch, si presenta al cancello col vassoio delle cibarie portate da casa... E' segno che: a) Già tirare fuori le cose dal cuore è difficile, che almeno il cibo non sia causa di ulteriore sofferenza. Quindi meglio prevenire. b) In qualunque caso, come apparecchio, sparecchio e riempio io la lavastoviglie, nessuno mai... c) E' arrivato seriamente il momento di valutare un corso di cucina; d) Essendo Donna e conoscendo perfettamente il curioso animale domestico con cui avrebbe avuto a che fare (cfr. io) mi ha evitato l'ansia da prestazione che mi assale ogni volta in cui mi devo cimentare con il cibo (da preparare). In ogni caso, son cose. Oh a me cucinare non piace. Non potrò mica essere perfetta... In cucina è come con lo sport: o sei portata o sei una pippa. O ti piace o meglio che lasci perdere

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In tutto questo, quello che trovo più crudele sono le regole dell'esistenza. Sai benissimo quanto mi sia incazzata nel vedere i tuoi sogni, i tuoi progetti, i tuoi desideri finiti in un attimo. Vederti tuo malgrado obbligato ad abbandonare la baracca con tutto quello che avevi ancora in mente di fare e di regalare alla vita di ognuno di noi. E nonostante tutto questo, mi sono dovuta reinventare una vita nuova, senza di te, - e Dio solo sa quanta fatica mi sia costata - farmi passare un'incazzatura epocale che mi è corsa nelle vene per non so quanti anni, trasformare tutto questo in una orribile rassegnazione, limitarmi a guardare il tuo faccione su di un foglio di carta fotografica lucida. Non è giusto. Non è possibile. Non lo voglio. Sono egoista, lo so. Perchè quello che ha perso tutto, sei tu. Non io.  Ma mi manchi sempre, incondizionatamente, da matti. Guardo il mio cammino ora, che nonostante i mille casini in cui è coinvolto, forse non è mai stato così or

Undici

02 Agosto 2004 02 Agosto 2015 Quanto tempo Papà. Quello che mi impressiona sempre moltissimo, è la nitidezza delle emozioni legate a questa data. Dopo undici pazzeschi anni, ancora precise, definite, anche nei minimi particolari. Il tuo ricordo, il tuo ultimo giorno con me. Sono tutti stampati a fuoco.  Passano gli anni e quello che mi sconvolge sempre, ma veramente tanto, è quanto tu mi abbia segnata, di quanto il tuo essere mi sia entrato dentro molto più di quanto credessi, molto più di quanto io volessi e nonostante tutti i tentativi di tenerti lontano da me, dalle mie cose, dalle mie esperienze, dalla mia vita. Il tuo, non era il "modo" di volermi bene che mi aspettassi da te e solo dopo, moltissimo tempo dopo, ho capito che non per questo tu non me ne volessi. Anzi. Credo che con il tuo esempio mi abbia insegnato, al di la di tutto, il profondo rispetto nei confronti delle persone e di quello che a loro modo sono in grado di dare al prossimo. Che non necessar

Acciaio indimenticabile

Questo articolo mi è piaciuto un casino. Quante verità. Bellissime! Difficili da mettere in pratica, ma bellissime. Io un pò ci provo e posso garantire che sia un'impresa complicata da morire. Ma che faccia stare altrettanto bene, pure. Bello. Poi la definizione di "acciaio indimenticabile" mi piace moltissimo. Penso proprio che lo rileggerò spesso, quando la tentazione di fare la stronza avrà il sopravvento e quando mi piangerò addosso, credendo che il mondo intero ce l'abbia con me. La cosa che più mi risulta difficile all'interno di un percorso come questo - che a dire il vero mi fa salire la scimmia tempo zero - è impedire che il prossimo si approfitti di questo vivere in pienezza e gentilezza d'animo. Mi incazzo, sbraito, faccio casino, ma a quarantuno anni, come impedire che ciò avvenga, non l'ho ancora imparato. E non credo che riuscirò mai a farlo sul serio. Nel frattempo, me la vivo e cerco di convivere con questa testa complicata da gove