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2020

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La domanda che mi sono più spesso rivolta durante questo anno è stata: Perché io? Perché proprio io? Proprio adesso? E poi ho azzerato tutto il resto. Ho dovuto spessissimo azzerare la paura, l’angoscia, il terrore di non farcela, di non sapere cosa fare, di non essere all’altezza. Questa era la mia vita in quel momento e c’era pochissimo spazio per me. L’istinto (o la necessità) spesso è stato quello di chiudermi in casa a piangere tutte le lacrime che avevo, ma non era il momento. Questo stato d’animo è stato quello che mi ha accompagnato praticamente per tutti i giorni di questo folle anno. Eppure, riguardando le foto del mio telefono che alla fine di un anno di solito scandiscono i momenti più significativi, ne ho trovato tanti di raggi di luce. Tantissimi. Ho imparato a godere in maniera sfrenata e profonda dei momenti di serenità che, comunque, ci sono stati. E’ stato un anno in cui il buio è stato buissimo e la luce è stata fortissima. Nessuna via di mezzo. Quei raggi di luce tr