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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

Tragedie famigliari

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Della serie "LA ZIA SI VEDE NEL MOMENTO DEL BISOGNO". 😎  

Ciao Coscrino

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Questa è una delle foto cui sono in assoluto più affezionata. La tengo sul comò, in camera, incorniciata. Mi ha sempre trasmesso una tenerezza infinita con la mia manina agganciata al suo dito - avrò avuto due anni scarsi - sempre alla ricerca di quel contatto fisico che non ho mai perso. Lui è il Franco, detto il Penna, amico fraterno dei miei genitori e mio padrino di battesimo. Di lui ricordo la presenza praticamente fissa a casa nostra, alle assemblee dell'Avis in soggiorno e di lui che ad una certa estraeva la fisarmonica ed iniziava a suonare - a detta dei miei un pò a caso ma vabbè - del suo fare sempre casinaro, sempre allegro, con la sua voce inconfondibile, gli occhi azzurrissimi ed i suoi modi genuini. Quando ci incontravamo per il paese il nostro saluto era " Ciao Cuscrin! " - ciao coscritto - che non saprei dire da dove saltasse fuori ma era unico, era il nostro, era speciale. L'ultima volta che lo vidi a casa mia era il 2009

Wonder

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Era da un pezzo che non mi capitava di lacrimare più o meno dal primo all'ultimo minuto di un film. Sabato l'ho rivisto, per la seconda volta in pochi giorni, ed ho finito che sembrava mi avessero picchiata con un grosso randello. E che mi sono pure dovuta trattenere, perchè c'era A., altrimenti credo mi avrebbero ritrovata dopo giorni squagliata tra le pieghe del tappeto in soggiorno. E pensare che, proprio perchè lo avevo già visto qualche giorno prima, ero convinta sarebbe stato più easy... ed invece mi sono emozionata ancora di più. Wonder è una bellissima storia. Splendidamente recitata, con un finale abbastanza scontato ma non per questo meno emozionante; una lezione sull'amicizia, sull'accettazione del diverso, sulla pessima abitudine di fermarsi alle apparenze senza andare oltre, sulla bellezza del cuore che vince sulla " bruttezza " esteriore. Non so questo bimbo cosa riesca a smuovermi dentro - è lo stesso che ha recitato in Room

Bohemian Rhapsody

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Giusto il giorno prima che lo togliessero dalla programmazione, sono riuscita ad andare a vedere il film che racconta il percorso umano ed artistico di Farrokh Bulsara - al secolo Freddy Mercury -  e della sua band, campione di incassi e decantato ovunque come un capolavoro della cinematografia contemporanea. Posso? Ma a me non è sembrato sto filmone imperdibile. Cioè nulla da dire, come ogni artista - considerando che quando ci ha salutati aveva più o meno la mia età - ha avuto una storia incredibile, fatta di sofferenze, ostacoli, dolori, solitudini, contraddizioni e paure che lo hanno poi portato a diventare ciò che è stato. Giusto un paio di  lacrimoni durante il concerto di Wembley e poco prima, nel momento in cui riconcilia se stesso con i propri genitori ma poco altro. Recitato da Dio è nulla da dire; Rami Malek merita tutti i riconoscimenti dell'universo perché si è calato nel personaggio in maniera assolutamente unica, però boh, mi aspettavo un coinvolgi