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Visualizzazione dei post da 2018

2018

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TRE PAROLE CHIAVE: CONSAPEVOLEZZA C'era una volta una Chiara, fino a qualche mese fa, che ne aveva per tutti. Che voleva esserci per tutti. Che non voleva deludere nessuno. Che teneva tanto a dimostrare di avere un pensiero, un gesto, un'attenzione, un sorriso, un qualsiasi cosa per chiunque. Che doveva  dimostrare di meritarsi ciò che poteva e voleva fare, il suo ruolo, che doveva dimostrare di essere all'altezza ovunque, con chiunque, per chiunque. Che teneva moltissimo a dimostrare di meritare la considerazione, l'amore, le attenzioni, eccetera eccetera eccetera. Ecco. Il regalo che mi sono fatta in questo anno è che questa Chiara non esiste più. La banalità per cui se ciò che ti ritorna è alla fine quello che meriti per la persona che sei, è davvero diventata una consapevolezza fortissima ed importante. Non rimpiango ciò che ho fatto, perché il più delle volte è sempre partito dal cuore, però era un attimino ora che da tappetino scendiletto iniziassi almeno

Storia di un abbraccio e di una fine

E' da diverso tempo in cui ho drasticamente ridotto le mie apparizioni sui social; un pò perchè ne sono annoiata, un pò perchè il popolo che li nutre e soprattutto le dinamiche che vi si sono create mi spaventano e preoccupano, un pò perchè per il ruolo istituzionale che ricopro preferisco il low profile fuggendo come un male brutto qualsiasi polemica o rottura di scatole ulteriore a quelle che già popolano quotidianamente le mie giornate. Alcuni profili, alcuni personaggi, alcuni link sono obiettivamente carini ma c'è un generale appiattimento che mi mette un pò tristezza. Ci cazzeggio però spesso dato che, non so per quale diavoleria psicologica inventata dal dott. ing. lup mannar gran fara but Zuckerberg smane ttarvi mi rilassa la mente, mi distrae, alcune volte addirittura esagerando mi diverte. Così capita di inciampare in un link che riguardi una delle mie ex compagne di squadra cui tengo più in assoluto - una persona Bella con la B cubitale  - che inizio a

Storia di un grande amore

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Le partite di calcio viste allo stadio, erano sempre state solo a San Siro. Con il rigoroso rituale Lampugnano-a piedi per i prati-sosta pipì-panino con la salamella dal merda-birretta-partita-ritorno a piedi nel prato-sosta pipì-casa. L'unica eccezione era quando ci andavo con mio fratello C. il quale, essendo uno cui piacciono le cose fatte con calma, era solito partire da Cantello un'ora prima dell'inizio della partita per avere la scusa di battere il record dell'ora in autostrada e fare il curvone di Gallarate su due ruote a 180 km/h numero più, numero meno. Martedì scorso, occasione della vita, Juventus Valencia di Champions a Torino. Allo Stadium sono tutti educati, poco rumorosi, puliti, ordinati con la loro sciarpina bianconera. Anche dai merda la fila è precisa, senza ammassamenti degni di nota. San Siro, da quel punto di vista offre uno spaccato sociale ed umano più variegato, diciamo così. Ciò che accomuna entrambi gli stadi è la quantità di be

C'è post@ per te

Il primo sabato pomeriggio di quasi simil pesudo inverno, dopo un autunno tropicale (che personalmente ho adorato). Stanchissima dopo una settimana abbastanza delirante, mi arrotolo sul divano stile salamella: copertina, stufa accesa, mandarini, film. Non un film qualunque, ma uno dei miei preferiti in assoluto, quello romanticissimo, che avrò già visto almeno - almeno - venti volte, che mai mi stanca e del quale conosco a memoria  tutti i dialoghi e le espressioni dei due protagonisti. Riesco a non lacrimare per quasi tutto il tempo sino al momento in cui Joe saluta Kathleen sul marciapiede, prima dell'incontro al parco. Ecco lì perdo i freni inibitori del caso e inizio ad inondare di lacrime tutto ciò che mi capita a tiro: coperta, manica del maglione, cuscino, solo nei casi migliori il fazzoletto. Nel tentativo di allargare un pò la cultura cinematografica di A. cerco di guardarlo assieme a lui. C'è post@ per te - Female version Lacrime, come se non

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“ Abbiamo fame di tenerezza, in un mondo dove tutto abbonda siamo poveri di questo sentimento che è come una carezza per il nostro cuore, abbiamo bisogno di questi piccoli gesti che ci fanno stare bene. La tenerezza è un amore disinteressato e generoso, che non chiede nient’altro che essere compreso e apprezzato ”.  Alda Merini Mi sembra impossibile che siano passati tutti questi giorni. Che tutta la vita che c'è stata in mezzo l'abbia vissuta senza di te. O con te. Magari più e meglio di prima. Non lo so. Mi spiace così tanto che tu non abbia potuto conoscere le persone che ho avuto accanto in questi ultimi anni. Alcune ti sarebbero piaciute da matti. O forse le conosci benissimo, perchè sono un regalo tuo. Non so mai cosa pensare, se alla fine mi sono solo autoconvinta di questo per sentire meno la tua mancanza o se invece è tutto vero, sei sempre rimasta con me, solo in modo diverso. Poi però accadono cose inspiegabili, un pò folli, fuori da ogni logica, magari no

Sei

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Così, a occhio, sarebbe una gran cosa se non mi portasse alla neuro. E comunque, alla fine, a tutto c'è una soluzione. Basta saper trovare il posticino giusto per sedersi ed aspettare. #buonanniversario

Cartoline

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Chi mi conosce bene, sa che uno dei passaggi fondamentali della mia formazione psico-socio-fisico-culturale-umana ha un nome ben preciso: LA COLONIA. Non ho mai chiarito se odiassi di più i miei genitori che mi costringevano ad una simile tortura ogni anno (dai sei ai dodici senza interruzioni) o la colonia essa stessa in sé come istituzione, una specie di caserma per bambini in cui anche il bagno - rigorosamente tra le 11.00 e le 11.30 e le 16.00 e le 16.30 - somigliava più alla mattanza dei tonni piuttosto che ad un momento piacevole e ricreativo. Ieri sera stavo cercando un segnalibro - e già il fatto che stessi leggendo+un+libro dovrebbe essere di per se preoccupante - e, visto che mi piace usare foto vecchie mie o della family, rovistando nel cassetto di Eta Beta ecco materializzarsi tra le mani le cartoline che avevo inviato alla mia Mamma (solo a lei, il che è tutto dire) durante il secondo anno di galera legalizzata in quella ridente località chiamata Piazzatorre (Berga

Porcospini

"Alcuni porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati.  Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall'altro.  Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione." Arthur Schopenhauer, Parerga e Paralipomena

Io triste

Lo sapevo che andarci mi avrebbe fatto male e che avrebbe riaperto voragini emotive dolorosissime, ma non potevo e soprattutto non volevo non esserci.  Non so spiegare, ma esistono quelle persone con cui scatta un feeling immediato, bello, schietto. Una delle rarissime volte in cui senti che di questa persona ti puoi fidare. Una stima raccolta e raccontata a forza di sguardi di intesa attorno ad un tavolo. Mi sentivo qualcosa dentro che mi urlava che non potevo non esserci. Che per quell'ora e mezza dovevo provare a condividere anche io un pezzettino di quel dolore devastante che conosco fin troppo bene.  Una madre che sopravvive al proprio figlio credo sia una delle scene più atroci cui abbia mai assistito. Un'ingiustizia alla quale non riesco a trovare un senso. Ho vissuto accanto ad una donna forte, energica, follemente innamorata dei suoi figli e della vita per 34 anni e tre quarti ed accanto ad una donna solo apparentemente viva dai 34 anni e tre quarti ai 35

Casinocasinocasinocasino e casino

4/10 ottobre 2018 " Confesso che ho un’immagine di me piuttosto confusa. Di tanto in tanto mi accorgo di non sapere esattamente chi o che cosa sono. Per esempio, a volte penso di essere troppo delicato e gentile e che dovrei indurirmi un po’. Altre volte, ho la sensazione che le mie idee siano così scandalose e controverse che dovrei moderarmi di più. Quale delle due persone sono? A volte dimentico perfino di scrivere I (“io”, in inglese) con la maiuscola. Probabilmente anche tu sei confuso, compagno Cancerino. Ma questo è un momento favorevole per coltivare un’immagine definitiva di te stesso. Noi Cancerini abbiamo un talento naturale nel farci amare dagli altri. Questa abilità ti tornerà particolarmente utile nell'aggiornare la tua immagine in modo duraturo. Il sostegno dei tuoi alleati alimenterà gli sforzi che farai per chiarire la tua vera identità ." No no, non sono confusa. Figurati. Va via tutto liscio come la carta vetrata del 20 al posto della carta

Little girl who dreams

E' che l'altra notte non ho dormito. Cioè ho perso il sonno per molto meno è... però ho passato quasi tutta la notte in bianco con mille tormenti, quelli deliranti che solo un'insicura cronica come me può capire fino in fondo. Dal ' devo essere impazzita ', al ' non vedo l'ora' per non dimenticare un ottimo ' e se avessi fatto la più grossa cazzata della mia vita? ' all'immancabile ' ma sarò in grado? e se poi non sono capace? ' passando dal ' è il mio sogno di quando ero bambina ' arrivando fino a ' ci metterò tutta me stessa, anche se non dovesse bastare '  addirittura al ' devo smettere di dire le parolacce e di ruttare con la finestra che da sul vicino aperta ' e come se non bastasse ' mi tocca comprare un sacco di vestiti nuovi '. Questo solo un assaggio dei pensieri che mi hanno assalita una volta spenta la luce del comodino e dato il bacino della buonanotte alla Rosi. Sento dentro u

Cornwall 2018

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Il sottotitolo del mio viaggio in Cornovaglia è S.P.Q.I. (Sono Pazzi Questi Inglesi) a partire da quello che ingoiano a colazione, in poi. Il primo giorno, tra il divertito, lo schifato e lo stupito, l'ho mangiata quasi - dico quasi - senza problemi. Il secondo giorno il mio stomaco, alla nuova vista dei fagioli, dei funghi, delle salsicce, bacon e tutto il resto iniziava a dare dei segnali inequivocabili di rifiuto nel gestire tutta quella roba già dal mattino presto... che poi, in ogni caso, non è che a mezzogiorno ed alla sera la questione fosse molto diversa... insomma, per farla breve per la mia integrità fisica mi sarei dovuta portare il panaro da casa, mi sarei certamente evitata dieci giorni di disturbi di ogni tipo e natura. Che poi ogni volta in cui ho problemi intestinali la domanda è sempre la stessa: ma tutta quella roba, ma dove è stata nascosta fino adesso?!?! Sorvolando sul discorso culinario, la Cornovaglia è una terra in cui le mille varietà di verde e d

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Andremo avanti a festeggiarti lo stesso, sempre, fino a quando potremo e ci saremo, con la consapevolezza che alcune volte è più forte quello che hai nel cuore rispetto a ciò che vedi e hai attorno, nell'attesa un giorno di trovarci ancora tutti seduti attorno alla tovaglia a quadretti bianchi e blu cucita apposta per le nostre tavolate dalla Mamma. Buon compleanno Fra, sempre e per sempre. Ti voglio bene. (stronzo) 🔘 Sei birre in due, come ai vecchi tempi. Ti voglio bene R. 🔘

XIV

Per cogliere davvero a fondo lo spirito Alpino, almeno una volta nella vita bisogna partecipare alla cerimonia di saluto di uno di loro. Di uno che è "andato avanti", come usa dire. Il disegno della mia esistenza deve essere proprio curioso, perchè spessissimo accadono circostanze ed intrecci incredibili; mi trovo a vivere situazioni magari dolorose, magari inspiegabili che poi si rivelano, sempre. Ieri ho salutato una persona per bene, un uomo che mi ha accolta sin da subito come " una di loro ", che mi ha voluto bene e verso cui ho provato una stima ed un affetto grandi. Una cerimonia sentita, bella, importante. Un saluto, l'ultimo, come doveva essere. La commozione ed il dispiacere erano palpabili, pesanti, negli occhi di tutti. Io ieri ero lì, sciolta dal caldo, in chiesa, dinnanzi ad una cassa di legno con il cappello da Alpino appoggiato sopra, con i gagliardetti, la preghiera dell'Alpino, il cuscino di rose, il "Signore del

Regali

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💝 "Cara Chiara, caro Andrea Innanzitutto grazie per avermi fatto questo regalo. Sono legata a te, Chiara, a Luca e ad Enzo da un affetto che nasce tanti – ma proprio tanti – anni fa e che nonostante tutto è rimasto sempre forte ed autentico. Sono poi consapevole di avere particolarmente influenzato la tua esistenza, cara Chiara, visto che il nome che porti è merito mio (e di tuo fratello). E’ proprio vero che la vita nella sua imprevedibilità spesso ti stupisce con sorprese bellissime ed inaspettate, come lo è stato per me nel giorno in cui mi avete chiesto di celebrare il Vostro matrimonio. Ora Ti vedo Donna, Mamma e sono certa che saprai essere per la piccola Alice un esempio di dolcezza, forza, bontà d’animo e coraggio esattamente come la tua Mamma lo è stata con e per te. Te la affido, Andrea: abbine cura perché persone con un cuore buono come il suo, ne esistono davvero poche. Vorrei dirvi qualcosa riguardo al matrimonio, ma temo abbiate scel

2008 - 2018

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D I E C I  A N N I Dieci anni di vita che mi sembrano dieci secoli. La statistica di Blogger parte dal maggio 2010 ma in realtà, il Blog su questa piattaforma lo avevo aperto nel giugno del  2008 con questo post:  https://lachiara1974.blogspot.com/2008/06/perepeppepeeeeeeeeeeee.html  dopo che quei simpaticoni di MSN messenger mi avevano brutalmente censurato sei mesi di blog per via di contenuti che violavano non ho mai capito bene cosa... Che tra l'altro, assistendo a quello che ci è stato successivamente propinato dai social, a ripensarci mi viene proprio da ridere... Dieci anni di vita racchiusi in 1551 post. Una volta ero più assidua, è vero. Ma gli sono sempre rimasta fedele, ho cercato nel limite del possibile di non abbandonarlo mai perchè dieci anni di pensieri sono una memoria che non voglio assolutamente perdere. Mio Papà ha lasciato scritte ovunque: su fogli, tovaglioli, cartoni, fotografie. Non è difficile trovare qualcosa di suo in casa e scopri

Grazie Fabio

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Più che a Luino sembrava di essere a Trieste. In serate come quella ho più volte ringraziato il mio piedone fuori misura che mi ha tenuta ben ancorata al suolo e di non avere un parrucchino, altrimenti sarei ancora in giro per la valle del Tresa alla sua ricerca. Che poi alla fine io ero anche abbastanza riparata... Ma loro, sul palco rialzato e per di più a filo lago, si son presi di tutto. Vento, acqua, freddo, spruzzi... Ma sono riusciti a suonare benissimo lo stesso. Grandi. Con questo credo di avere visto il Fabio dal vivo almeno quattro volte. Con condizioni atmosferiche decisamente più umane. E mi sono venuti due pensieri: Il primo è che le sue canzoni sono davvero una poesia. Una coccola. Canzoni d'amore belle, serene anche se a volte un pò malinconiche come le sue, io modestamente non ne conosco. " Il cantante dei sentimenti puri " lo avevano definito qualche tempo fa e direi che non potrebbe esserci descrizione migliore.  Mi