Post

Visualizzazione dei post da 2019

2019

Immagine
TRE PAROLE CHIAVE: TRAGUARDO Eccomi qui, dopo esattamente un anno, con un titolo che accompagnerà il mio nome e cognome per cinque anni – che sembrano lunghissimi, intanto sono già diventati quattro e mezzo e quasi non me ne sono resa conto… - che sognavo mi appartenesse sin da bambina. Non ho mai capito da dove nascesse questo desiderio. Ci ho pensato spesso ultimamente. Cercare di ricollegare cosa potesse avermi fatto pensare, forse già alle elementari, che un giorno avrei voluto diventare Sindaco del mio paese. Un anno fa di questi tempi ero ancora nella fase dell’adrenalina, della sfida, del “ora o mai più”, gasatissima. Poi è arrivato il momento del terrore vero e proprio, qualche mese più tardi, soprattutto nei giorni in cui – passando in macchina- vidi il mio faccione sui manifesti 50x100 ovunque. Ma il traguardo era li, vicinissimo. Il giorno peggiore? Quello dello spoglio delle schede elettorali, che per un sadico motivo di non so chi e per cosa, prevede che tutto inizi a

3650

E’ la decima volta che scrivo questo post. Sono trascorsi 3.650 giorni e me sembra che non ne sia passato nemmeno uno. Eppure quanta vita c’è stata in mezzo. La mia vita CON e la mia vita SENZA. Mi ricordo cosa pensai quella sera in pronto soccorso: che tutto era finito. Che tutto non sarebbe più stato come prima. Ed è stato proprio così. Ripenso a cosa ho vissuto ed è come se una forza straordinaria mi abbia trascinata verso una Chiara nuova, diversa. Forse sono solo diventata grande.  Me lo ricordo il giorno in cui mi misi a costruire questo video. Cercavo un modo per spiegare chi fosse e che stragrande fortuna avesse chi poteva godere della sua risata, del suo amore, delle sue carezze. Ecco, la mia Mamma era così, come in queste foto. Posso diventare chiunque, posso arrivare ovunque, ma resterò sempre la Tua bambina. Quello si.  Riposa in pace Rosi, Mamma adorata. “Come un diamante in mezzo al cuore”. 💗

53

Immagine
Chissà come ti stavano i cinquantatré anni: chissà come saresti stato, come saresti diventato. Chissà come sarebbe stato condividere con te questo anno pazzesco, come abbiamo sempre fatto per mille altre cose. Chissà se dove sei ora vedi quella matta di tua sorella essere arrivata la, dove tu sognavi. Buon compleanno Fra. E' stato tutto molto bello, intenso, emozionante.  Ma mi è sempre mancato un pezzo.  E bello grosso anche. Un bacino ovunque tu sia.  

XV

Mi chiedo spesso il senso di tutto quello che ho vissuto per trent'anni fino al 02 agosto del 2004, se quello che non ci siamo detti, quello che ci siamo fatti, quello che io non ho voluto vedere, che tu non hai voluto capire, se aver pensato per tutti quegli anni tutto il contrario di ciò che poi è stato, sia servito per arrivare dove sono adesso. Me lo chiedo spessissimo. Certe volte è come se tutto fosse il compimento di un percorso lungo, difficile, spesso doloroso. " Chissà cosa penseresti se mi vedessi qui, con i tuoi Amici " soprattutto in questo anno l'ho pensato non so quante volte. Saresti felice? Si, può essere. Orgoglioso di sicuro. Di sicuro non me lo avresti mai detto.  E' che le cose presto o tardi prendono la loro forma, diventano quello che era necessario che fossero. Presto o tardi tutto ha una spiegazione, anche quello che ci rifiutiamo di affrontare perchè lo riteniamo ingiusto o sbagliato. Anche aver sempre desiderato di non asso

Prima che

Immagine
Marc e Bella Chagall sono molto felici. I due giovani sono immersi in una splendida giornata di sole e la felicità di Bella si esprime nel volare in alto leggera e libera. La trattiene la mano di Marc ma il gesto non è un impedimento al suo volo. Si tratta forse di un simbolo di forza e ancoraggio alla figura del compagno e alla realtà della terra. Infatti anche Marc sembra a sua volta librarsi grazie al volo della moglie. E se potessimo tornare  Al ricordo che hai di me Alle cose come sono  O come erano prima di distruggerle  Prima che Ma se potessimo scappare  Dall'idea che avrò di te E riprenderci le mani  Con la voglia di tenerle il più possibile  Se riuscissimo a trovare ancora quell'ingenuità Che ti fa sentire a casa anche non avendola  E senza sforzo fingere di non sapere già  Com'è che andrà Se sapessimo guardarci con un po' di gelosia Quella sana, quella semplice  La paura che si possa fa

Ragazza fortunata

Immagine
Intervista a Chiara Catella, il Sindaco che va a canestro Chiara Catella era una delle mie “bambine” quando a inizio anni ’90 ero dirigente accompagnatore della formazione Juniores della Pallacanestro Gavirate . Un po’ più che bambina a dire il vero, era una diciassettenne piena di voglia di vivere e di far casino, ma con occhi profondi che rivelavano una gran voglia di cambiare il mondo almeno un po’. La incontrai l’ultima volta ventenne nel 1994, sempre giocatrice di basket, ma tornata nel suo Cantellodurante una partita con il Valcuvia Basket, l’ultima squadra che seguii io prima di lasciare per sempre il mondo del basket. La ritrovo ora, 25 anni dopo, eletta da poco Sindaco della sua comunità, con alle spalle un’esperienza decennale da assessore. Nella sua storia ci sono molti aspetti: lo sport, l’impegno civile, il dolore di una perdita difficile da superare, l’amore per la sua terra, l’essere donna in due mondi, quello del basket e quello della politica, che sono ancor

The best is yet to come

Immagine
Inno d’Italia e tanto pubblico per il primo Consiglio comunale di Chiara Catella Emozioni che non si possono assolutamente spiegare,  che non si possono nemmeno raccontare. Solo immensamente orgogliosa, di essere arrivata fino a qui. 💚

The best day of my life

Immagine
Si, decisamente il giorno più bello della mia vita. Decisamente. Questo traguardo è per voi tre, cui ho pensato ogni secondo di questa avventura: Ripetendomi spesso che il sogno di mio fratello, partito con un banalissimo gruppo su Facebook nel 2009 durante una cena a casa, dovevo assolutamente realizzarlo. Ripetendomi spesso che per farmi perdonare di tantissime cose dovevo diventare Sindaco per mio Papà e per onorare l'eredità che mi ha lasciato verso il nostro amatissimo Paese. E per te Mamma, che avresti pianto assieme a me, sciogliendo tutte le mie paure nel tuo abbraccio così unico rassicurante e protettivo. Saresti stata infinitamente fiera ma di nascosto, preoccupata solo del fatto che stessi bene e che non mi facessi troppo del male regalandomi una carezza ogni volta in cui mi avresti vista arrabbiata o triste. Questa gioia immensa è per voi tre. Questo traguardo è per voi tre, che siete stati il vero motivo per cui non ho mollato mai,  anche quando

Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta

13 Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.   E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.   La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò

L'adunata del centenario

Immagine
Ho finito di sfilare che mi sentivo stordita. Un pò dai non so più quanti abbracci, dalle foto scattate, dai GRAZIE, dagli applausi, dal non aver ancora del tutto realizzato di aver partecipato a qualcosa di unico ed irripetibile.  Ho avuto il magone praticamente per tutto il percorso, ma quello che continuavo a pensare era GRAZIE. Un grazie infinito, totale, per chiunque mi abbia messo in condizioni di poter essere li. Sfilare all'adunata degli Alpini è stato un onore prima di tutto; un regalo a mio papà che se mi avesse vista li, con tutto quell'orgoglio che mi gonfiava il petto, non so come avrebbe reagito: forse sarebbe svenuto dall'emozione. E' stato senza dubbio uno dei giorni più belli della mia vita e del mio percorso di amministratore. Può essere che sia l'ultima volta che ho la fortuna di potere indossare la fascia tricolore, ma davvero un regalo migliore la vita non poteva proprio farmelo. Dovevo scrivere, mettere nero su bianco que

3650

Immagine
È la decima volta che scrivo questo post, in questo giorno sempre triste, sempre vuoto. Sono passati tremilaseicentosessantacinque giorni ed è come se ne fosse passato uno solo. Il 25 aprile del 2009 segna un punto grosso così.  C’è un prima e un dopo. C’è una Chiara prima e una Chiara dopo. C’è la mia vita con e le mia vita senza. Ma quest’anno è pesante. Peggio del solito. Tu sei sempre stato la mia roccia, alla quale attaccarmi in qualunque situazione. E penso che in questo momento della mia vita il tuo coraggio e la tua forza per me sarebbero stati linfa vitale, mi sarei sentita senza paura, forte di quel legame che solo due fratelli come eravamo noi sanno di avere.  In questi dieci anni non so contare le volte in cui avrei avuto bisogno delle tue scarpate, delle tue alzate di peso, delle nostre cene devastanti che diventavano storia. Non so come andrà a finire questa avventura. Ma ti prometto che quel giorno, sarai con me più che in qualsiasi a

Capitoli che si chiudono

Immagine
Stasera, con l’ultimo consiglio comunale del mandato, si è conclusa la mia esperienza da Assessore.  La prima donna della storia a ricoprire un ruolo così delicato e complesso. Se ripenso alla sensazione di panico mista a orgoglio mista a non sapere bene cosa e come fare che mi accompagnò cinque anni fa, quando mi sedetti per la prima volta nel mio bellissimo ufficietto senza finestre, mi rendo davvero conto  di quanto profondamente mi abbia cambiata questo percorso.  Non sono certo la stessa persona, umanamente prima ancora che dal punto di vista professionale. Al di là di come uno può svolgere il compito che gli viene assegnato agli occhi ed al giudizio degli altri, so di averci messo tutta me stessa e qualcosa di più. Come sempre ho fatto, quando a chiamare è stato il mio paese.  Non mi sono tirata indietro, mai. Ci ho sempre messo la faccia anche dinnanzi alle scelte più difficili e dolorose.  Ho cercato di mettermi al servizio di un paese intero, no

Un'idea forte

Coraggio viene dal latino cor, «cuore».  E al pari di molte altre parole che finiscono per ..aggio, indica un agire che abbia un preciso scopo; l’ampiezza di qualcosa. Cor-aggio, perciò, vuol dire fare cose che rivelino (a te innanzitutto) il tuo cuore, cioè la tua autenticità; e scoprire in tal modo quanto è grande quel che in te è autenticamente tuo. https://www.varesenews.it/2019/03/chiara-catella-unidea-forte-cantello/801698/?fbclid=IwAR0EU_MtV3YIjiT4ieVe7e9TK4uGVWZTJb3dvYF0YstGid4WkdwVu0Dg4D4 💚

87

Immagine
Quanto mi manchi in questi giorni Mamma!  Quanto avevo bisogno di parlare con te di tutte queste cose che mi stanno coinvolgendo.  Quanto avevo bisogno delle tue raccomandazioni e del tuo sapermi dire sempre la cosa giusta al momento giusto, sia per darmi la carica sia per i tuoi saggi “ Lasa peerd… sta chi cun mi ”;  Quanto mi manca non essere più figlia, non avere più la tua guida proprio ora in cui sto mettendo in discussione quasi tutta la mia vita.  Grazie per avermi regalato un po’ della tua tenacia, del tuo coraggio, del tuo affrontare qualsiasi cosa con questo dolcissimo sorriso.  Nel giorno della tua festa, ti e mi auguro che i miei passi siano un po’ i tuoi.  Ovunque tu mi voglia portare.  Buon compleanno Mamma, Donna meravigliosa, ovunque tu sia.  💕

I ragazzi stanno bene, io non lo so

Immagine
[on the air: i ragazzi stanno bene - negrita ] "Voglio un sogno da sognare e voglio ridere  Non mi va Non ho tempo per brillare, voglio esplodere  Non mi va  Di piangere stasera, di sciuparvi l'atmosfera E di somigliare a quelli come me Non mi va  Di lasciarmi abbandonare, di dovermi abituare  Non mi va"

Valentine day

Dopodiché si fece molto tardi, dovevamo scappare tutt'e due. Ma era stato grandioso rivedere Annie, no? Mi resi conto che donna fantastica era – e di quanto fosse divertente solo conoscerla - e io pensai a quella vecchia barzelletta, sapete… quella dove uno va da uno psichiatra e dice: “Dottore, mio fratello è pazzo. Crede di essere una gallina.” E il dottore gli dice: “Perché non lo interna?” E quello risponde: “E poi a me le uova chi me le fa?” Beh, credo che corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti uomo-donna. E cioè che sono assolutamente irrazionali e pazzi e assurdi e… ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova. Woody Allen Io e Annie 💘

The Mule

Immagine
I film del Clint o sono delle minchiate senza precedenti (tipo Hereafter) o dei capolavori. La via di mezzo non esiste. Questo appartiene alla seconda categoria. Ti lascia senza fiato per come un ultra ottantenne possa essere ancora così maledettamente affascinante, coinvolgente, bravo bravo e ancora bravo. Seppur curvo, malfermo e rallentato nei movimenti. Adoro la sue regia, perchè è delicata. Usa assolutamente una delicatezza unica in tutto ciò che fa: nello scavare le anime, nel farci entrare nei rapporti umani, nell'inquadrare i fiori, nel farci partecipi del suo dolore, delle paure e di tutti gli stati d'animo che vive. Amo il cinema quando mi regala film come questo, che ti lascia addosso una sensazione di buono, di cosa bella, di emozione. Grazie Clint. Ti prego non smettere mai. [Non si potrebbe recuperare il numero di telefono di Bradley Cooper?  No così, giusto per fargli i complimenti...] 👅

Around Sanremo

Credo sia la prima volta in tutta la mia vita da sanremodipendente in cui vince la mia canzone preferita. Mi ha conquistata perchè è stata interpretata benissimo, mai una stecca, una calata, una stonatura, perchè il testo è diverso da tutti gli altri cuori spezzati e non parla di sfanculati o sfanculanti in amore, perchè l'idea di unire il pop al ritmo arabeggiante l'ho trovata geniale. Poi non capisco: due anni fa la canzone della Mannoia, ' Che sia benedetta ' era davvero meravigliosa, cucita su misura per il festival. E ha vinto la scimmia che balla di quel demente coi baffetti. E lei seconda. Polemiche zero.  Quindi: se sto ragazzino si fosse chiamato Giancarlo al posto di Mahmoood  ed avesse avuto il padre di Abbiategrasso ed a votarlo fossero stati gli stessi che hanno fatto vincere la scimmia che balla, andava tutto bene? Ho letto commenti sui social - eh mo capito perchè veramente inizio a non sopportarli più... - tristissimi. Ma proprio tristi

Tragedie televisive

Ho una notizia terribile. Davvero non so se sia il caso di comunicarla su questo blog... Ma tenere tutto dentro potrebbe diventare insopportabile. Vabbè ve lo dico. SANREMO QUEST'ANNO FA CAGARE. Ecco, ve l'ho detto. Da orgogliosissima italiana media e mediocre, che paga le tasse fino all'ultimo cents, il canone rai , va in vacanza ad agosto e appunto guarda Sanremo, devo annunciare che per la prima volta nella mia breve ma intensa esistenza, l'ho guardato ed il numero degli sbadigli ha di gran lunga superato quello dei minuti di pubblicità. Salvo solo per eccesso di fighezza il figlio di Andrea Bocelli, davvero notevole. Per il resto una noia mortale, una forzatura a voler far ridere a tutti i costi che manco durante i matrimoni ai tempi dell'oratorio quando ci inventavamo le scenette più idiote pur di strappare un ghigno fosse anche frutto di una emiparesi.  Apprezzo la scelta coraggiosa di scollarsi dal classico stile melodico-amo

Tragedie famigliari

Immagine
Della serie "LA ZIA SI VEDE NEL MOMENTO DEL BISOGNO". 😎  

Ciao Coscrino

Immagine
Questa è una delle foto cui sono in assoluto più affezionata. La tengo sul comò, in camera, incorniciata. Mi ha sempre trasmesso una tenerezza infinita con la mia manina agganciata al suo dito - avrò avuto due anni scarsi - sempre alla ricerca di quel contatto fisico che non ho mai perso. Lui è il Franco, detto il Penna, amico fraterno dei miei genitori e mio padrino di battesimo. Di lui ricordo la presenza praticamente fissa a casa nostra, alle assemblee dell'Avis in soggiorno e di lui che ad una certa estraeva la fisarmonica ed iniziava a suonare - a detta dei miei un pò a caso ma vabbè - del suo fare sempre casinaro, sempre allegro, con la sua voce inconfondibile, gli occhi azzurrissimi ed i suoi modi genuini. Quando ci incontravamo per il paese il nostro saluto era " Ciao Cuscrin! " - ciao coscritto - che non saprei dire da dove saltasse fuori ma era unico, era il nostro, era speciale. L'ultima volta che lo vidi a casa mia era il 2009

Wonder

Immagine
Era da un pezzo che non mi capitava di lacrimare più o meno dal primo all'ultimo minuto di un film. Sabato l'ho rivisto, per la seconda volta in pochi giorni, ed ho finito che sembrava mi avessero picchiata con un grosso randello. E che mi sono pure dovuta trattenere, perchè c'era A., altrimenti credo mi avrebbero ritrovata dopo giorni squagliata tra le pieghe del tappeto in soggiorno. E pensare che, proprio perchè lo avevo già visto qualche giorno prima, ero convinta sarebbe stato più easy... ed invece mi sono emozionata ancora di più. Wonder è una bellissima storia. Splendidamente recitata, con un finale abbastanza scontato ma non per questo meno emozionante; una lezione sull'amicizia, sull'accettazione del diverso, sulla pessima abitudine di fermarsi alle apparenze senza andare oltre, sulla bellezza del cuore che vince sulla " bruttezza " esteriore. Non so questo bimbo cosa riesca a smuovermi dentro - è lo stesso che ha recitato in Room