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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

Luigia

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Cantello lo adoro. E si sa. Ma al di là del mio nido, adoro la sua gente. Quella vera intendo, l'originale, quella con cui parlo e che incontro da quando sono nata. Da sempre. Non è stata una settimana facile; iniziata con la notizia dell'(ennesima) scomparsa di uno di noi, di una brava persona, di un uomo buono, Padre di tre bimbi (eccezionali) che ho visto crescere all'oratorio sotto le mie deliranti guide estive. Questa volta mi sono nascosta. Non ce l'ho fatta. Ma cose come queste creano delle voragini nel mio cuore che poi, ogni volta, richiudere è sempre faticosissimo. Mi sono nascosta ma il mio pensiero, spesso, è stato per loro e - soprattutto - per la Mamma Maria. E come sempre accade puoi tentare di scappare, di nasconderti, di evitare, ma se la vita decide che ci devi sbattere il muso, prima o poi il momento arriva. Ed è stato doloroso. Mamma Maria quanto avrei voluto abbracciarti e dirti quanto ti capisco, quanto conosco quelle tue lacrime, quanto

Fastidio

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... Assolutamente un evergreen. Corsi e ricorsi storici.  Si ripropone puntuale,  come la peperonata a colazione fredda da frigo. Che palle.

#sognichesiavverano

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Festa Alpina - Bisuschio

La mia moto - Riflettendoci.

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Io lo sapevo. Ne ero certa che sta cosa della moto avrebbe sollevato un gran casino. A dire la verità, ero indecisa: venderla, senza dire niente a nessuno - ad esclusione dei miei fratelli, i più preziosi consiglieri - o condividere la scelta con tutti quanti ma con il solo scopo di anticipare ciò che sapevo benissimo sarebbe successo, ovvero - come quando gioca l'italia e diventano tutti cittì - che ognuno avrebbe detto la sua, ignorando bellamente il fatto che trattasi della MIA moto e che quindi potevo disporne come meglio credessi. Detto questo, però, la questione è diventata fonte di riflessione: ma perchè tutto questo? Liberarmi della moto, significa smettere di essere ciò che sono o ciò che in realtà gli altri vogliono (pensano) che io sia? Sono la prima ad affezionarmi alle cose. E ci sta. Ma è come se, vendendola, tradissi qualcosa o qualcuno. Un modo di essere più che un modo di fare. Non lo faccio a cuor leggero, sono tre anni che ci penso, non due giorni.

Orgoglio

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[on the air: 33 ] 95° anniversario del gruppo Alpini di Cantello. Ci pensavo già da qualche giorno. A parte che non me lo sarei persa per nulla al mondo, ma alla fine avevo deciso che ci sarei andata con il cappello da Alpino di mio Papà. Era giusto che un pezzo di lui fosse presente. Era giusto più che altro perchè per quel gruppo, per quel cappello e per quello che rappresentava, aveva dato il cuore. Per me era davvero difficile capire quali e quante emozioni provasse, nel quotidiano così come nelle occasioni speciali. Ma quando "diventava" Alpino, lì non avevo dubbi. Se dovessi ricordare i momenti della sua vita in cui l'ho visto davvero e spudoratamente felice, erano assolutamente quelli in cui portava cucito addosso il cappello con la lunga penna nera. Da questo suo prolungamento di sè, non mi sono mai separata da quel 2 agosto di 12 anni fa. Mai. [perchè, come ho scoperto anni dopo in modo davvero inaspettato, era quello che avrebbe voluto]. Ma per l'

Via

[on the air: via - claudio baglioni ] Gli occhi come due pezzi di vetro tu non sei come ti credevo io un autotreno mi ruggisce dietro ma perché hai fatto il mondo così triste, Dio? Alberi si drizzano ai lati della strada mi corrono accanto e il buio se l'inghiotte alla radio un rock arrabbiato come un pugno allo stomaco che mi stringe nella notte un dolore e un lampo di fuoco rosso dentro a questo amore che io non posso, io non posso più Voglio andar via i piedi chiedono dove ma via tanto non ti perderò perché tu non sei stata mai mia voglio andar via da quei tuoi occhi che tirano sassi e come in un duello far dieci passi e poi guardarci un'ultima volta e via

Bruce! Bruce! Bruce!

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[on the air: born to run - the boss ] ... E' salito sul palco, dopo la mitica EStreetBand e mi sono commossa. Giuro che ho lacrimato. Non sono riuscita a trattenermi. Ho realizzato un desiderio che avevo nel cuore da tempo, ma soprattutto avevo dinnanzi ai miei occhi una leggenda della musica mondiale. Ko tecnico. Che spettacolo incredibile. Di concerti ne ho visti ormai parecchi, ma una roba del genere proprio mai. Quattro ore ininterrotte (ma ininterrotte sul serio, non si fermava mai) di musica a manetta. Le prime tre ore scarse di concerto sono state piene, ma diciamo un pò al risparmio. L'ultima ora e mezza è stata meravigliosa. Darei chissà cosa per poter rivivere anche solo quella. Adrenalina a mille, lui fantastico, coinvolgente, una fonte inesauribile di passione, energia, cuore, magia. Si, i concerti di Bruce sono magia. Un regalo più bello, per il mio compleanno, non potevo proprio farmelo. Una delle cose più belle che i miei occhi abbiano potuto vedere e

Andiamo per punti

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[on the air: dark necessities - RHCP ] Non è che non avessi cose da raccontare... E' che proprio non ho avuto il tempo materiale per farlo. Eppure da quel giovedì torrido in cui ti abbiamo salutato, Simo - a parte pensarti spesso, tanto quanto facessi quando c'eri ancora - ne ho vissute un sacco. E tra l'altro incredibilmente quasi tutte belle, coinvolgenti e serene. Da non credere. Mi sono anche regalata una settimana di ferie forse tra le più belle in assoluto. Impegnative, perchè avevo praticamente una riunione da assessore al giorno, però belle, bellissime. Profondamente serene come non mi capitava da un pezzo. Poi per me, si sa, restare a casa a godermi il mio nido è la vacanza più bella che possa pensare di fare! Ma andiamo per punti: Torneo dei rioni : Che figata. Ogni anno mi sale una specie di ansia un pò da prestazione, un pò di paura di farmi male, un pò di non ricordarmi più come si gioca a basket... Ed invece è stato bellissimo. Ho giocato