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Via Biancano 33 (e persiane verdi)

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[on the air: the miracle - queen] Di quell'orribile esperienza  che è stata la colonia nelle mie estati dai 6 ai 12 anni e  che temo mi abbia segnata più di quanto creda,  ho solamente qualche rarissimo ricordo positivo. Il resto, angoscia pura. Piccola precisazione: la colonia al mare ti insegna a fare il bagno come fossi un tonno in piena mattanza ma peggio, milioni di volte peggio, è la colonia in montagna. La mia prima volta fu a sei anni compiuti da un paio di giorni, quindi a.s. 1980 in cui credetti alle parole di mia mamma che mi raccontava di questo posto bellissimo (...) in cui avrei conosciuto tanti bambini (...) e che mi sarei divertita come una pazza. Aveva solamente sorvolato sul fatto che la durata di questo simpaticissimo giochetto fosse ventuno interminabili giorni - che a me sembravano ventuno anni - e che i genitori familiari ecc. si potevano vedere una volta sola a metà calvario e qualche telefonata ogni tanto giusto per avere rassicurazioni circa l'esi...

Due

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Di quel giorno ricordo solo alcuni momenti. Ero a casa, uno dei pochi sabati in cui non andai in comune. Ero triste, sfiduciata, amareggiata per via di critiche pesanti che mi erano arrivate addosso tanto per cambiare. Non avevo voglia di vedere nessuno. Non ricordo come passò la notte, nemmeno la colazione ma un istante ce l’ho stampato in mente: alla mattina ero in veranda a fare un po di allenamento e vidi la Simo e il Marco arrivare a piedi dalla stradina: erano complici, sorridenti. Ricordo il pensiero di averli invidiati e di essere felice per mia sorella, nel vederla così serena. Ricordo il pomeriggio. Loro due che scendono nel prato sotto vicino alla strada a raccogliere i rami del noce, il wathsapp - l'ultimo - con cui mi chiedeva di spostare la macchina per usare la bindella, la richiesta di portare fuori i cani ed al ritorno ci incrociamo, io che salgo i primi gradini delle scale e lei col berretto di lana e la giacca blu che mi dice che il giorno dopo la Rina sarebbe ve...

Carezze

[on the air: hai delle isole negli occhi - tiziano ] "La questione è un’altra. Il punto è che non c’è maestro al mondo che possa insegnare (e insegnarmi) la bellezza quanto un tuo sguardo o un tuo abbraccio… Che cosa si potrebbe mai contenere o delimitare??". Leggero come una carezza.

Speciale

[on the air: sant'allegria - nellina ] Ecco il testo integrale dell'omelia di Don Luigi Garbini, parroco della chiesa di San Marco di Milano, al funerale di Ornella Vanoni. Che è pura poesia " Vorrei anch’io pregare così, con queste parole del Vangelo e dire: «Ti benedico e ti ringrazio o Padre del cielo e della terra perché ci hai dato Ornella Vanoni». Se pensiamo infatti a quello che rappresentano le canzoni per la nostra esistenza, non musica soltanto ma, come lei ha detto, «parole sulle note», scopriamo che in quelle parole sulle note ci siamo tutti. L’universale diventa singolare e viceversa. Le canzoni diventano veri e propri ritornelli della vita, «momenti di essere» – per dirla con Virginia Woolf – o viceversa irruzioni insopportabili, inudibili, non più ascoltabili perché legati a momenti a volte cruciali e troppo densi della nostra vita. Le canzoni sono come dei lumini, quelli che mettiamo nei nostri altari, che sono lì a muovere la loro fiammella, continuando a...

Momenti

[on the air: bello amore - nellina ] Bello, bello amore Amore bello che nessuno può negare Ti vogliamo eterno T'imploriamo in ginocchio di restare Non andare via, che ci fai morire Bello, bello amore, amore bello da volere Da sognare Come un paradiso senza pace scorri nelle vene Dolce malattia ch'è volersi bene Vita, grazie a questa vita Grande quando ci sei tu Forte come un fiume in piena Cosa non si fa per te io se canto, canto te Bello, bello amore, amore bello come il sole Come il sale Dolce malattia ch'è volersi bene Vita, grazie a questa vita Grande quando ci sei tu Forte come un fiume in piena Cosa non si fa per te io se canto, canto amore, amore bello, amore bello da volere Da sognare Come un paradiso senza pace scorri nelle vene Dolce malattia ch'è volersi bene

Cento

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[on the air: oh father - madonna ] 17 Novembre 1925 17 Novembre 2025 Cento anni: un secolo di vita di un uomo che ha profondamente segnato la storia civile ed associativa di Cantello. Un uomo per bene, appassionato, dedito all’etica del lavoro, della famiglia ed al sacrificio come nessuno. Fastidioso, divisivo, molto complicato, idealista fino allo sfinimento, polemico, ma mai domo. Più volte l’ho visto piegarsi senza mai spezzarsi. Ancora oggi, dopo più di vent’anni mi parlano di lui e dell’entusiasmo che metteva ovunque lo si trovasse indaffarato. Un uomo che dava poca importanza alle parole e fin troppa all’esempio, all’essere concreti, a sporcarsi le mani. Sempre pronto ad andare, a fare, a organizzare, a cantare, il vero centro della baldoria. Sorrido perché sembra che stia parlando di me, ma in realtà ogni figlio ha portato nella propria vita traccia della sua figura: nell’impegno civico per Cantello, con la grande famiglia Alpina per quanto mi riguarda; con la famiglia quale roc...

Corazze

Ho una corazza che chiede carezze,  un'armatura di merda fatta di "vaffanculo" e "sto bene" mentre dentro mi si spacca il cuore. Mi sono costruita addosso strati di " non mi fai male ",  ma la pelle sotto grida,  implora un tocco gentile,  una carezza che non sia battaglia. Sono tigre ferita che ruggisce " stai lontano ", ma nel buio della tana piange in silenzio, aspettando una mano che non abbia paura dei suoi artigli. Ho una corazza che chiede carezze: sotto questa guerra c'è solo una bambina spaventata  che vuole essere amata  senza dover prima arrendersi.