Un caso umano (senza speranza)
[on the air: fossi figo - elio e le storie tese]
non dico proprio il primo della lista
ma neanche l'ultimo degli stronzi.
Tra i vari doni meravigliosi ricevuti dai miei genitori, c'è pure quello della salute. (non mentale, purtroppo, ma non è che si poteva avere tutto...) Non mi fossi demolita con la pallacanestro, starei anche decisamente meglio.
In vita mia, le visite cui più spesso mi sono dovuta sottoporre, sono state portate in dono proprio da questo simpatico sport. Su tutte, le visite medico-sportive (peso [dal 2008 ad oggi ho preso 1 kg... non male!], altezza [nessuna traccia di rimpicciolimento, per ora], spirometria, ECG sotto sforzo dopo aver ucciso le gambe con tonnellate di acido lattico su e giù da quel maledetto gradino al ritmo del metronomo], poi un paio di risonanze alla schiena (meglio soprassedere), una Tac al ginocchio e qualche trattamento sparso qua e la con la tecar (macchinario del demonio che scalda in maniera pazzesca la zona infortunata e che, non so proprio come sia possibile, funziona e anche bene).
Presentarmi al cospetto del medico di turno non mi crea quasi mai imbarazzo, non fosse per l'abbigliamento intimo di cui mi doto normalmente. Una tragedia.
Mi sono per esempio chiesta cosa avesse pensato il mio nuovo medico sportivo, nel vedere una cestista di quasi 38 anni con sto fisicone e le mutande nere di snoopy... Ehm.
Ma il peggio del tresh, l'ho raggiunto sicuramente ieri. Sono tre settimane che mi trascino una fastidiosa quanto consueta infiammazione al tendine d'achille sinistro, dovuta all'eccessivo carico delle ultime partite di campionato, e decido di rivolgermi al mio fisio di fiducia che mi passa sto ferro da stiro bollente sulla gamba rimettendomi in bolla, almeno per non farmi bestemmiare durante il tragitto letto-cesso appena alzata... Parto, ieri pomeriggio, con la mia motina e mentre sono in viaggio, ormai troppo lontana da casa ma troppo vicina allo studio del fisio, realizzo tragicamente come sto apparecchiata "sotto".
Non tanto per le calze di lana viola... Nemmeno per le mutande fucsia...
Ma LE ALI.
Le ali del patello appiccicate alla mutanda... ecco... forse era effettivamente un pò troppo, anche per un caso umano senza speranza come me.
Aveva ragione la mia mamma, quando diceva che TE TRUVERET MAI DA SPUSASS!
MMAAAAAAAAAAAAAAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAA
AAAAA
A
!
il mio nome sarebbe sempre incluso nella lista non dico proprio il primo della lista
ma neanche l'ultimo degli stronzi.
Commenti
Stellina mia spero che tu gli abbia bucato l'appuntamento.... o al limite... hai messo le ali all'interno della mutanda? Mi sa di no...vero?
Comunque sono anche queste le cose che mi fanno impazzire di te
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