Essere donna oggi

[on the air: woman - john lennon]


No dai, non lo pubblico il testo della canzone di Elio... :)
La festa della Donna è un pò come San Valentino; mi infastidisce (più che altro al pensiero delle orde di assatanate che escono una volta sola all'anno la sera dell'otto marzo cercando di rovinare fama e reputazione al genere quanto più possibile), ma ricevere gli auguri o  - esagerando - la mimosa, mi da sempre una certa soddisfazione.

Mi ricordo negli anni Bisuschiesi che il Mario tagliava i rami dalla sua pianta in giardino e ce ne regalava un rametto a testa... Mica quella dei marocchi in mezzo alla strada... Robbabbuona!

E' riconosciuto il difficile e complicato rapporto con le mie pari sesso ed altrettanto noto che ne stimi veramente pochissime; avendo già sprecato fin troppe parolacce, lacrime, incazzature, delusioni nei post precedenti di questo blog, oggi mi limito a descrivere la mia personalissima esperienza di essere vivente appartenente alla categoria femminile unusual.
Così, di botto, mi verrebbe da dire che fino a quando stai nel tuo, rispetti per filo e per segno il ruolo che ti è stato prefigurato nei secoli, adempi a tutti i doveri - con oneri ed onori - che la storia ti ha attribuito in quanto Donna, il problema non si pone o per lo meno è tutto molto meno complicato.
Nel caso in cui, per scelta o perchè le circostanze della vita ti portano a questo, avvenga il contrario - per usare un eufemismo - sei spacciata; se non lo sei, tutto è molto ma molto più difficile, incasinato, faticoso. Non so se meglio o peggio, ma sicuramente diverso. Molto, diverso.

Ho sempre fatto cose "da maschio": giocavo a calcio al campo Kolbe, non avevo nessuna bambola - o quelle poche, le distruggevo nel giro di pochissimo tempo -  a scuola ho sempre avuto compagni di banco maschi, ho praticamente solo amici e pochissime amiche, ho praticato per 30 anni uno sport tutto sommato maschile, mi sono scelta un lavoro in cui gli uomini prevalgono nettamente sulle donne, ho un incarico politico che nella storia del mio paesello è stato occupato solo da uomini... Insomma, una roba così. Da sempre.

Quasi all'alba dei miei primi 43 anni, posso serenamente dichiarare che mi sono scelta con cura e attenzione chirurgica tutti i percorsi più complicati. Da brava idealista quale sono (ebbene si, fino a qualche anno fa credevo nel principe azzurro, negli occhi sempre a forma di cuore, nel fatto che bastava essere onesti e competenti per ottenere stima e rispetto) ero certa che impegnarsi a fondo, in ogni cosa, equivalesse ad essere riconosciuta come tale nei vari ruoli che la vita richiedeva.
Hai presente quando nei cartoni Wyle E. Coyote entra a manetta in galleria con il monopattino da rotaia e torna fuori schiantato sul muso del treno che viaggia in direzione opposta? Ecco, questo è stato più o meno il mio scontro tra le dinamiche di vita vissuta e ciò che mi ero costruita nel mio mondo fatato.

Essere una donna oggi è faticoso. Perchè in ogni cosa che fai, che dici, che proponi, devi sempre dimostrare di essere PIU' brava, PIU' preparata, PIU' cazzuta, PIU' stronza, PIU' sul pezzo. Di avere più palle di tutti i tuoi colleghi uomini messi assieme. Che non sei una da giochetti di bassa lega o suppostoni dietro le spalle e quindi lo scontro sarà alla pari
Essere una donna oggi che ha praticamente solo amici maschi, è un casino. Essere un cesso, semplificherebbe di molto le cose. Ma purtroppo questa faccia tengo.
Se sei gentile e stai alla battuta, sei una che la da via come un freesbee o una con cui ci si può provare senza alcuna remora. Se dai del lungo, sei una stronza. Se ti fai il tuo, te la tiri. Se ti fidanzi, è commettere il peggiore reato contro l'umanità. Se vivi da sola sicuramente hai il numero come dal macellaio fuori dalla porta per i turni e non hai una casa ma sicuramente un'alcova (altrimenti detto in termine tecnico scannatoio).

Essere una donna oggi che ha il coraggio di assumersi la responsabilità di decisioni serie, importanti, innovative, che non è un manichino di cartone messo li a prendere polvere ma che si impegna per ciò che è stata chiamata a fare, è svilente.
Potrai avere tutte le ragioni, sostenere con forza tutte le tue tesi, dimostrare che ciò che porti avanti è frutto di studi, verifiche, analisi, di un lavoro serio ma... MA... Sei pur sempre una donna. E allora servirà che intervenga un uomo a ribadire ciò che tu sostieni da anni, per far si che tutto improvvisamente acquisti un valore diverso.

Essere una Donna che rispetta poco i canoni della classica moglie-madre-capofamiglia-tuttacasachiesaesupermercato significa questo.

Auguri, quindi, a tutte le Donne che combattono per ciò in cui credono, che bruciano si passione per qualcuno o per qualcosa, che vanno al di la di come una si veste o si pone, che guardano gli occhi delle persone non per controllare se siano truccati o meno, sporchi o puliti, belli o brutti, ma per leggere in essi l'anima di chi hanno accanto.
Auguri a tutte le Donne che non mi temono ma che mi sopportano e hanno la pazienza di accettarmi così come sono e volermi bene, soprattutto farmi sentire "voluta bene".
Auguri all'unica Donna del mio cuore, quella che ammiro da quando esisto, che stimo smisuratamente, la Donna migliore che abbia conosciuto in tutta la mia vita, esempio di amore totale, di purezza di cuore e affetto incondizionato: La mia Mamma. Auguri Rosi! Mi manchi!

Buona festa delle Donne...
 E che sia davvero una bellissima giornata di coccole.

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