Simo



La vita di mia sorella, si può riassumere nella rivisitazione di uno dei comandamenti: AMA IL PROSSIMO TUO PIU’ DI TE STESSO. Simo si è sempre presa cura di tutti, in maniera diversa secondo chi le chiedesse una mano, vedesse in difficoltà o stare male.

Lo faceva anche verso chi sapeva essere solo, in difficoltà, bisognoso di un posto dove stare, un pasto caldo ed una parola buona.

Artista di professione, di indole, di animo: Simo aveva questa magnifica capacità di inventarsi sempre qualcosa di unico, di originale, di speciale per chiunque la incontrasse o avesse a che fare con lei.

Nei pensieri di chi la ricorda, scritti nel registro fuori dalla sala del commiato, ho trovato queste parole che riassumono perfettamente ciò che era: RIUSCIVI A DARE VITA E LUCE ANCHE ALLE COSE ORMAI PERSE. Non solo alle cose, ma anche alle persone, ai cuori, alle anime, agli animali. Ciò che ERA: che assurdità parlare di te al passato, come qualcosa che non è più.

Riguardo le foto sul telefono e ci trovo tantissimi momenti assieme, in cui ci siamo proprio divertite. Divertite ma proprio tanto. Dopo la perdita del Robi, che ci aveva private di un affetto e di una presenza davvero grandi, dopo aver condiviso la sua sofferenza ed i suoi ultimi giorni ci siamo prese per mano e ci siamo accompagnate senza lasciarci più: ciò che unisce il dolore è impossibile da dividere.

La Simo era così: sé stessa sempre dopo. Casa sua era la casa di tutti, aperta per tutti, accogliente per tutti senza risparmio, senza mai un NO NON POSSO: l’accoglienza dell’ascolto, ma dell’ascolto vero, empatico, anche verso i più disagiati o chi, alla fine, non veniva tenuto in considerazione da nessuno.  

Era la mia sostenitrice numero uno: si preoccupava per me, non so quante volte di ritorno dalle mie giornate infinite trovavo un piatto caldo, un messaggio per sapere dove fossi o se stessi bene. Lo so che può sembrare una banalità assoluta, ma avere qualcuno della tua famiglia che si preoccupi e si prenda cura di te è una sensazione meravigliosa che la Simo mi ha regalato per moltissimo tempo.

Grazie poi ai nostri genitori, che hanno messo al mondo figli ciascuno capace di lasciare nel cuore di chi li abbia amati o anche semplicemente incrociati lungo il cammino un segno profondo, indimenticabile, vero: in questi giorni l’affetto per la Simo è stato smisurato; io personalmente ne sono rimasta sopraffatta. Dei suoi amici, originali come lei inutile dirlo, che durante gli anni hanno popolato casa nostra, mi ha sempre colpita il bene che si volevano l’un l’altro. Il bene autentico di chi si porta dentro per tutta la vita.

La perdita di una sorella con cui condividi ogni giorno della tua vita somiglia molto a quella di una madre: ti lacera dentro, come se un pezzo di cuore se ne sia andato per sempre con lei.

Sono l’ultima Donna Catella della nostra famiglia rimasta: ho una grandissima responsabilità, quella di portare avanti l’eredità di due donne straordinarie, cosi simili, così uniche, così amate: non sarà facile, per niente, ma ci proverò perché due come loro meritano che il loro sorriso, il loro ricordo, il loro cuore, l’amore che hanno seminato resti il più a lungo possibile.

Tutto pensavo di fare, in questi giorni, tranne di trovarmi a scrivere qualcosa per il tuo funerale: dovevamo pranzare assieme alla Rina domenica, dovevamo organizzare Santo Stefano, dovevamo continuare a riempierci cuore e vita. Scambiarci messaggi, chiacchierare in cortile, parlare male di qualcuno in maniera feroce, una birretta sotto il ciliegio, la Brenda e la Nala, ridere fino alle lacrime. E invece non riesco a fare altro che disperarmi e chiedermi perché. Perché ancora così, perché proprio a te, perché all’Anita un dolore così grande, perché ancora a noi: più grande è l’amore, più forte è il dolore.

L’amore ed il volersi donare al prossimo che la Simo ha testimoniato durante la sua vita sono diventati un gesto grande, unico, speciale come lei: grazie ad Anita, che ha interpretato in maniera perfetta il desiderio che sarebbe sicuramente stato quello della sua mamma, il fegato, i reni, le cornee e la cute della Simo andranno ad aiutare persone che necessitano di un trapianto per poter sopravvivere ed avere una vita migliore.

Che orgoglio Simo e quanto coraggio, lo stesso che distribuivi a grandi mani verso chiunque ti stesse accanto e non poteva fare altro che seguirti ed imparare da te.

Parlerò con te e di te, fino all’ultimo giorno della mia vita.

“CI SONO PERSONE INDIMENTICABILI. E NESSUNA CURA.”

Fai Buon viaggio Simo, è stato un onore per me essere tua Sorella.

La tua sorellina Chia

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