.... e tre!

[on the air: varese va - memo remigi]

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Mondiali di ciclismo - A tre chilometri dal traguardo l'azione decisiva dell'azzurro che trionfa in solitaria. Cunego, argento, completa il capolavoro di Ballerini. Bronzo al danese Breschel, demolita la Spagna

Italia perfetta, Ballan campione del Mondo a Varese

Se quella di Beppe Saronni a Goodwood fu una “fucilata”, l’azione con cui Alessandro Ballan ha vinto il suo primo Mondiale a Varese è stata una vera e propria cannonata. Un colpo di quelli che sibiliano a lungo e sconquassano una gara dura, lunga e tesa come può essere solo quella in cui si assegna la maglia con i colori dell’arcobaleno.
L’innesco buono, dopo una serie di strappi intelligenti ma non efficaci, è arrivato all’altezza della stazione Nord: una saetta azzurra con il numero 2 sulla schiena (foto S. Raso) ha tagliato l’aria e ha subito guadagnato dieci, trenta, cinquanta metri di vantaggio sul gruppetto con cui era stato fino a quel momento. Dietro l’ultima, tenace, resistenza era affidata al danese Breschel ma su di lui c’era l’ultimo di una serie di capolavori azzurri: Cunego e Rebellin si mettevano a ruota del nordico e di fatto rompevano qualsiasi possibilità di cambio agli altri avversari, proteggendo in modo perfetto l’azione del corazziere di Castelfranco Veneto, uno che vince poco ma bene, come al Fiandre 2007.Alessandro ha volato per tre chilometri, con la testa bassa e un solo sguardo incerto all’indietro; poi solo gran colpi di pedale mentre il pubblico di viale Valganna faceva aumentare il boato metro dopo metro. Un crescendo che arrivava a fremiti all’interno del Cycling Stadium tutto in piedi, in un’alternanza di brividi - quando l’inquadratura con le telecamere fisse schiacciava il vantaggio azzurro – e urli di gioia quando invece le riprese dell’elicottero proiettate sugli schermi delle Bettole mostravano un divario via via più rassicurante. Qualcuno, in tribuna, la dice alla Pertini di Spagna ’82: «Ormai non lo prendono più» e azzecca il pronostico come il Presidente al Santiago Bernabeu.
Sul traguardo il sorriso di Alessandro è contagioso: gli abbracci si sprecano, si confondono agli urli e a un trombettiere che prima intona la carica e poi l’inno di Mameli mentre Damiano Cunego regola il gruppo per l’argento davanti al bravo Breschel e all’eterno Rebellin, ancora una volta pedina insostituibile dello scacchiere azzurro.Già, l’Italia di Ballerini. Forse è bene ricordarlo: quello di Varese è il terzo titolo consecutivo, il quinto dal 2002 (con in più un oro olimpico). Quando anche la condotta della squadra non pare la migliore – e fino all’ottavo/nono giro qualche dubbio era venuto – alla lunga, ogni volta, ha ragione lui. E vien quasi da pensare che l’insistere sulla condizione di capitano unico affidata a Bettini sia stata l’ennesima pensata di pretattica per far saltare i piani avversari. Il Grillo lascia con un altro oro (alla nazionale) e con quei due scatti su Montello e Ronchi che sono la firma con la penna buona in calce a una carriera per certi versi irripetibile. Sono quelli i colpi di pedale che feriscono e confondono la temutissima Spagna di Antequera in cui il migliore è uno stupendo Joaquim Rodriguez, rimasto isolato dai suoi capitani Valverde e Freire. Con gli iberici salta per aria anche un Belgio che fino a un certo punto pareva uno spauracchio, con Boonen che a un certo punto fa la voce grossa anche in salita e con Nuyens e Van Avermaet che non ne vogliono sapere di mollare. Invece sono ancora i tre moschettieri Ballan, Rebellin e Cunego a scremare la quindicina di corridori rimasti nel gruppo di testa con gli attacchi sull’ultima tornata dei Ronchi.
La gara è vissuta per lunghissimo tempo su un’azione di tre corridori, l’ucraino Chuzhda, il venezuelano Ochoa e Poos, l’unico lussemburghese a farsi vedere mentre i fratelli Schleck non davano notizie di sé. Il vantaggio del terzetto saliva a oltre 17’ prima che fosse la solita Italia a mettersi a lavorare tra l’indifferenza altrui. Palma d’oro a Bruseghin, davanti al gruppo per un intero giro, ma anche i vari Tonti, Tosatto e Paolini hanno fatto il proprio lavoro con il solo Bosisio rimasto un po’ in ombra. Il quadro dell’Italia si completa con un’immagine: Paolo Bettini che viene complimentato dai corridori di tutto il mondo quando si capisce che la sua gara è finita senza quella tripletta consecutiva cui puntava. Ma nella storia il Grillo toscano ci entra comunque, a braccetto con quell’Alessadro Ballan che da questa sera è il Campione del Mondo di Varese, cinquantasette anni dopo Ferdy Kübler.

75° Campionato del Mondo su strada di ciclismoProva in linea Elite maschile
Varese, 260,2 chilometri

1) Alessandro BALLAN (Italia) in 6h37’30”. 2) Damiano CUNEGO (Ita) a 3”. 3) Matti BRESCHEL (Dan) s.t. 4) Davide Rebellin (Ita) s.t. 5) Grivko (Ukr) s.t. 6) Rodriguez J. (Spa) s.t. 7) Wegmann (Ger) s.t. 8) Pfannberger (Aut) s.t. 9) Nuyens (Bel) s.t. 10) Gesink (Ola) s.t.

GRANDE PAOLINO!!!!!!!!!!!!!!!!


Nel box italiano al Cycling Stadium a fine gara c’è commozione ed euforia. Alessandro Ballan è il campione del mondo, ma tutta la squadra azzurra ad aver vinto. Dei veri campioni, che hanno saputo eludere il pressing asfissiante di spagnoli e begli su Bettini, umile nel restare nel gruppo e dare spazio ai suoi compagni.
Il vero protagonista è lui, Paolo Bettini, il “Grillo” che proprio ieri sera a Varese ha detto stop alle gare. Piange, ha il viso solcato dalle lacrime: «Sono di felicità, sono orgoglioso di lasciare con questo gruppo – spiega a caldo dopo aver abbracciato gli amici-tifosi e la moglie Monica, al suo fianco anche nell’ultima, perfetta recita -. In gara c’era grande tensione, sembrava difficile muoversi, poi piano piano abbiamo fatto casino come piace a noi. Siamo stati bravissimi, agli spagnoli non sarà piaciuto lo scherzetto. Ballan ha scelto la giornata ideale per vincere, ma è tutta la squadra ad aver fatto vedere quanto è forte l’Italia. Le ultime pedalate sono state bellissime, tanti mi si sono avvicinati per scambiare un saluto. Un bilancio della mia carriera? Troppo presto – risponde il “Grillo”, mentre qualcuno gli grida di ripensarci e gli chiede se ieri sera ha scherzato -, avrò tutto il tempo per pensarci, certo che lasciare così è bellissimo».

IL PIU’ GRANDE - L’omaggio di Ballerini al suo capitano è quello che si rende ai grandissimi di questo sport. "Paolo non è il migliore degli ultimi 30 anni, per me è il più grande di tutti i tempi. Non ho mai visto un leader che sa fare queste cose, sacrificarsi e gioire per gli altri all'ultimo giorno, nella corsa che poteva essere sua. Sono cose che devono far riflettere tante persone. E’ assurdo che un campione integro come Paolo, mai toccato da nulla di sporco in questo mondo così travagliato, non abbia più una squadra".


IL RETROSCENA - Per questo motivo, e per tanti altri, poche ore prima di correre era arrivato l’annuncio del ritiro. Il nuovo campione del Mondo racconta quello che è successo tra la sera di sabato e la mattina della gara. "E’ tornato in albergo per la riunione tecnica mezz’ora dopo la conferenza stampa - ha confidato Ballan -. Quando ci ha detto cosa aveva deciso mi è venuto da piangere come non è successo oggi quando ho indossato questa maglia. Ci ha fatto riflettere, è stata una doccia fredda, ma dopo il suo discorso ci siamo sentiti ancora più uniti".

http://www3.varesenews.it/galleria_fotografica.php?id=3277&img=9

MA CHI SONO STE FIGHE???!!!


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