GRAZIE DI ESISTERE!

ALEX COME FAUSTINO ASPRILLA!!!!!!!!!!!!




TORINO, 18 settembre 2008 - Una capriola. Spensierata. Come quelle che fanno i bambini. Una capriola con cui Del Piero ha festeggiato il gol numero 38 in Champions League. Un’enormità. Eppure questo è stato diverso, speciale. Ha significato la vittoria sullo Zenit in una notte particolare, nella quale la Juventus, la sua Juventus, di cui è recordman di presenze e gol, tornava a giocare per la coppa con le grandi orecchie, dopo due stagione di dolorosa astinenza.
TALENTO - Del Piero ha giocato bene. In una serata difficile, in cui la Juve ha faticato per parecchi motivi, primo tra tutti perché giocava contro una grande squadra. Si è sdoppiato, giostrando da rifinitore e attaccante. Ha conquistato falli. Lottato. Dato l’esempio. La Juve non poteva toppare. E lui doveva indicare la strada ai suoi compagni. Far vedere che a 33 anni ha una voglia matta di vincere. Soprattutto a metà settimana, quando suona la musichetta di Champions. E così ha recapitato un paio di palloni telecomandati sulla testa di Trezeguet e Camoranesi: niente da fare. Il gol non arrivava. Allora si è messo in proprio.
PERLA - Una punizione. La specialità della casa. Che lui può battere in mille modi, ma con un unico risultato nel mirino: la rete che si gonfia. Era lontano dalla porta di Malafeev. Lontano, lontanissimo, ma non troppo. Rincorsa, palla colpita forte, con il giro "al contrario". Il portiere fa un passo dalla parte sbagliata. La palla gira vorticosamente, lui annaspa. Gol. Juve avanti 1-0. Alessandro Del Piero. Ancora. Ti aspetti la linguaccia alla Michael Jordan, marchio di fabbrica della seconda parte della sua infinita carriera. E invece cosa fa Ale? Fa la capriola. D’istinto, dirà poi. Le sue esultanze non sono programmate. D’istinto come quella punizione: così accurata, così studiata, e allo stesso tempo scelta tra mille altre opzioni. Perché fuoriclasse significa perfezionista, ma soprattutto genio. E allora il feeling giusto per un gesto tecnico piuttosto che un altro te lo consiglia l’estro, la fantasia. Eh già, e allora lui, un fantasista, si è poi lasciato trascinare dall’immaginazione: ed oplà, ecco la capriola. Un gesto bambinesco, di gioia pura, assoluta. Di un uomo di 33 anni, che non finisce di stupire perché ama il pallone come quando era un ragazzino. E se la ride. E con lui la sua Juve.

Commenti

Unknown ha detto…
senza parole!! solo pura goduria nel vederlo giocare, calciare con una facilità estrema e poi esultare come il più felice dei bambini!!!
Alex sempre più fuoriclasse!!!

Post popolari in questo blog

Resisti

Disinnescare