GRAZIEALEEEEX!
ALE E LA CHAMPIONS - Aveva anche detto a poche ore dal fischio d’inizio: "Si gioca a calcio per partite come questa". E Ale, 33 anni, 41 gol in Champions League, ha ribadito il concetto nel dopo partita. "Juve-Real Madrid è una partita diversa. Regala sensazioni particolari, che siamo stati capaci di trasmettere in campo". Detto senza iperboli, con un filo di voce, senza mai alzare i toni. Come la partita della Juventus, e soprattutto la sua partita, fossero state normali. Un’altra giornata in un ufficio.
GARA SUPER - E invece no. La sua gara è stata illuminata dal gioiello con cui al 5’ ha trafitto Casillas. Un destro pazzesco. Dalla grande distanza. Che ha gasato la Juve e l’Olimpico di Torino. Che ha tramortito il Real. Lui lo racconta quasi con pudore: "Il gol? E’ quello". Eh no, Ale, non basta. E allora concede qualcosa di più, mica tanto. "La palla è stata deviata dopo il bel triangolo con Amauri, ha preso un effetto strano. E’ rimasta lì. Ho deciso di tirar subito, per fortuna". Pacato. Misurato. Almeno quanto in campo è stato indemoniato. Più del solito. Perchè era una partita diversa. Di quelle "che ispirano" - sempre parole sue. Novanta minuti di corse a perdifiato a tutto campo, e non è più un ragazzino. Le sgridate ai compagni più giovani. Un pallone recuperato negli ultimi minuti, da terzinaccio. E quell’abbraccio sfrenato con Nedved, con cui condivide la ferocia agonistica e la mentalità vincente, dopo la rete del 2-0. L’impresa era a un passo. Novanta minuti che magari ti svuotano, ma che diventano dolci come il miele quanto significano vittoria sul Real. Quando significano i cori dei tifosi dopo il triplice fischio. Ancora una volta, solo per lui. E’ così da una vita.
UOMO DI COPPA - Ale non è nuovo a prodezze europee. Da sempre. Ma l’astinenza da Champions delle due passate stagioni sembra averlo caricato ancora di più. Prima il gol nel preliminare all’Artmedia, bellissimo. Poi la punizione capolavoro contro lo Zenit, da distanza siderale. Infine la gemma di ieri sera. E non sembra mancargli neanche il suo complice offensivo più fidato, Trezeguet, ai box per un lungo infortunio. Il triangolo con Amauri in occasione dell’1-0 sembrava quello tra una coppia d’attacco consolidata, non una neonata. Ma lui a parole mantiene il profilo basso, e riserva l’entusiasmo ai festeggiamenti per il compleanno di suo figlio, Tobias, che oggi compie un anno: "Vado a festeggiare - scherzava ieri sera - se dorme lo sveglio...". Buona festa Ale.
GARA SUPER - E invece no. La sua gara è stata illuminata dal gioiello con cui al 5’ ha trafitto Casillas. Un destro pazzesco. Dalla grande distanza. Che ha gasato la Juve e l’Olimpico di Torino. Che ha tramortito il Real. Lui lo racconta quasi con pudore: "Il gol? E’ quello". Eh no, Ale, non basta. E allora concede qualcosa di più, mica tanto. "La palla è stata deviata dopo il bel triangolo con Amauri, ha preso un effetto strano. E’ rimasta lì. Ho deciso di tirar subito, per fortuna". Pacato. Misurato. Almeno quanto in campo è stato indemoniato. Più del solito. Perchè era una partita diversa. Di quelle "che ispirano" - sempre parole sue. Novanta minuti di corse a perdifiato a tutto campo, e non è più un ragazzino. Le sgridate ai compagni più giovani. Un pallone recuperato negli ultimi minuti, da terzinaccio. E quell’abbraccio sfrenato con Nedved, con cui condivide la ferocia agonistica e la mentalità vincente, dopo la rete del 2-0. L’impresa era a un passo. Novanta minuti che magari ti svuotano, ma che diventano dolci come il miele quanto significano vittoria sul Real. Quando significano i cori dei tifosi dopo il triplice fischio. Ancora una volta, solo per lui. E’ così da una vita.
UOMO DI COPPA - Ale non è nuovo a prodezze europee. Da sempre. Ma l’astinenza da Champions delle due passate stagioni sembra averlo caricato ancora di più. Prima il gol nel preliminare all’Artmedia, bellissimo. Poi la punizione capolavoro contro lo Zenit, da distanza siderale. Infine la gemma di ieri sera. E non sembra mancargli neanche il suo complice offensivo più fidato, Trezeguet, ai box per un lungo infortunio. Il triangolo con Amauri in occasione dell’1-0 sembrava quello tra una coppia d’attacco consolidata, non una neonata. Ma lui a parole mantiene il profilo basso, e riserva l’entusiasmo ai festeggiamenti per il compleanno di suo figlio, Tobias, che oggi compie un anno: "Vado a festeggiare - scherzava ieri sera - se dorme lo sveglio...". Buona festa Ale.
ALE MI FAI IMPAZZIRE!!!!!!!
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