Non è possibile...
non è possibile cazzo.
non puoi essere tu porca troia. non puoi.
ma perchè ogni volta così.
ogni volta in questa maniera, questi strappi così violenti, così duri, così allucinanti.
ma poi perchè voi tre, perchè.
voi che avete sempre avuto un posto speciale nel mio cuore e nella mia valigia dei ricordi.
ma poi tu cazzo porco.
io non ce la faccio più porca puttana.non ce la faccio più a sopportare questi colpi così violenti.
Oggi vorrei scappare da questo inferno che non puo' cambiare piu', sono stanco e non mi sento di combattere anche se lo chiedi tu. Vorrei scappare da questo lungo inverno che non vuol finire mai, io cosi' diverso, io che vivo male circondato da troppi banditi e da troppa imbecillita' ma chi l'ha detto che cambiera' cosi' tenere le canzoni che parlano ancora di grande futuro e di liberta'; si, liberi di fare tutto, anche di non lavorare, di non avere un posto d'abitare con la speranza di non stare male: liberi anche di morire.
aprire la home page del mio pc, appena arrivata in ufficio. leggere distrattamente dell'ennesimo incidente col morto... leggere quel nome.
non puoi essere tu porca troia. non puoi.
ma perchè ogni volta così.
ogni volta in questa maniera, questi strappi così violenti, così duri, così allucinanti.
ma poi perchè voi tre, perchè.
voi che avete sempre avuto un posto speciale nel mio cuore e nella mia valigia dei ricordi.
ma poi tu cazzo porco.
io non ce la faccio più porca puttana.non ce la faccio più a sopportare questi colpi così violenti.
Oggi vorrei scappare da questo inferno che non puo' cambiare piu', sono stanco e non mi sento di combattere anche se lo chiedi tu. Vorrei scappare da questo lungo inverno che non vuol finire mai, io cosi' diverso, io che vivo male circondato da troppi banditi e da troppa imbecillita' ma chi l'ha detto che cambiera' cosi' tenere le canzoni che parlano ancora di grande futuro e di liberta'; si, liberi di fare tutto, anche di non lavorare, di non avere un posto d'abitare con la speranza di non stare male: liberi anche di morire.
Bisognerebbe non pensare a niente troppa gente gia' lo fa, ritornare a casa e chiudersi la porta per godersi l'intimita' ma anche dentro queste non va bene perche' e' fuori che non va, tutti ci portiamo dentro questo senso d'impotenza cosi' profonda e di sottile infelicita' ma chi l'ha detto che cambiera' cosi' teneri i nostri figli gli abbiamo insegnato che cosa importante la liberta' si, siamo liberi di fare tutto, anche di spararci addosso, di distruggere e di rubare e di saltare in aria in mezzo al cielo: liberi anche di non sapere. Oggi vorrei scappare da questo inferno che non puo' cambiare piu'
questa sera proprio non mi riesce di sperare:
se hai voglia provaci tu
aprire la home page del mio pc, appena arrivata in ufficio. leggere distrattamente dell'ennesimo incidente col morto... leggere quel nome.
no.
no.
ho sbagliato.
no non può essere lui.
no. no cazzo. no.
leggo, rileggo, disperata clicco sul link e la tragedia che si fa vera, dolorosa. quel dolore che ti toglie il respiro, che ti pietrifica, quel dolore davanti a cui non sai cosa dire, perchè è veramente troppo. troppo. anche questa volta così, anche questa volta una persona meravigliosa, anche questa volta la morte si affaccia nella mia vita. ed io mi sento così piccola, sperduta, vorrei attaccarmi a qualcosa ma non so cosa. ed inizio a pensare. a lui. all'uomo fantastico che mi ha insegnato tanto, più sul piano umano che professionale. una di quelle persone speciali ed uniche per cui ti chiedi come sia possibile che sia stato strappato a questo mondo dal destino che, cazzo, ti prende veramente per il culo. tu stai qui. ti danni, ti incazzi, tieni i musi, ti allontani, fai del male, mandi a fare in culo, ami, piangi, tradisci, lotti per qualcosa, fai del bene e poi basta un coglione che in sorpasso ti sperona per fare finire tutto. guardo la foto sul giornale e vedo le scarpe spuntare dal lenzuolo bianco. io non ci posso credere che sotto lì ci sia tu artu cazzo. alzati e mandali a cagare, tira un PUTANA! come facevamo noi quando facevamo gli idioti per fare impazzire la sere ed il pierino, alzati e dì solo che ci siamo cagati tutti quanti addosso ma che alla fine sei ancora qui con noi. cazzo non a te. non doveva succedere a te, la persona più buona e solare che abbia mai conosciuto. uno cui era impossibile non volere bene. io non lo so. non lo so più. si gira pagina, come sempre. povero arturo. e tra qualche giorno si ricomincia a vivere come prima. ma come si fa a far finta di nulla sapendo che, magari, con un colpo di culo, avrei potuto rivederti, dire quattro cagate ed essere ripagata dal tuo incredibile sorriso... riposa in pace... ma non so cosa darei per riaverti ancora qui. sarò sempre la tua lady, la cazzona sboccata che hai fatto crescere, ammazzare dalle risate e che ha avuto la fortuna di lavorare con un uomo eccezionale come te. poco tempo fa mi è capitata tra le mani la foto che abbiamo fatto al matrimonio di marcuccio... la terrò vicino a me, assieme alla lettera del piero.
CIAO ARTU.
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