Carina questa storiella... soprattutto ISTRUTTIVA...

[on the read: Struwwelpeter (Pierino Porcospino) di H. Hoffmann.]

Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.
(A. Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, II, 2, cap. 30, 396)


Sospesi fra giusto e sbagliato, fra amore e passione, continuamente sballottati avanti e indietro.
Il loro freddo è la nostra solitudine, il limite della ragione, il freno delle passioni.
Nonostante le cicatrici che portiamo, però, gli aculei reciproci continuano ancora a fare male e non riusciamo a trovare la giusta distanza.
Solo pochi riescono ad amare in modo disinteressato.
Ma esistono porcospini che sono in grado di produrre calore interno, tanto da saziare chi sta intorno a loro; questi riescono a trovare la giusta distanza dagli altri o addirittura a non stare con loro.
Ora basta solo trovare la distanza giusta … o essere quei porcospini …

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