Segni
[on the air: frozen - madonna]
Dunque.
La mia vita è sempre stata costellata di SEGNI. Destino, fato, casualità. Chiamiamoli come te pare. Ma intanto spesso, anzi spessissimo, ho avuto come degli avvertimenti. (che mai come ultimamente si sono rivelati fondati ed esatti... seppur nella loro parte peggiore).
Mi sono sempre successe cose magari al momento pure inspiegabili e che mi facevano incazzare e/o soffrire tantissimo. Ma il cui significato poi si è sempre rivelato; nel bene e nel male. Perdere il concorso a Malnate, l'incidente in moto di questa primavera, gli incontri, le storie finite e quelle mai iniziate, le amicizie perse e quelle ritrovate... un'infinità di episodi veramente. tutto con un senso perfetto e preciso.
ma. anzi... maaaaaaaaaaaaaaaaa.... (alla cicciuzzo)
da 43 giorni a questa parte sono veramente allibita da ciò che mi capita e dalle situazioni che davvero senza volere sto vivendo.
la mia voglia di vivere [sempre malgrado le apparenze] è paragonabile a quella di un carcerato nel braccio della morte. zero proprio.
eppure. sono travolta dagli eventi. è un pò come quando si sentono i racconti di quelli scampati agli incidenti.. che sostengono di essere usciti dal proprio corpo e di assistere a ciò che loro capita un pò come se si trattasse di un film. (cazzo pagherei oro per sentirmi davvero così. ma tant'è.) assisto. inerme. eppure mi sta capitando di tutto. compreso ricevere un affetto inaspettato e bello, di una semplicità disarmante. sono sempre stata abituata a spendermi per gli altri, per la mia mammina, per la mia famiglia e per gli affetti più cari. per me è sempre stato logico mettere prima gli altri rispetto a me stessa (con graaaaaaaaaaaaande disapprovazione del pubblico... tra l'altro. ma son fatta così... purtroppo) tanto che ritrovarmi dalla parte opposta, cioè ricevente, mi fa quasi sentire a disagio. è una sensazione mai provata e per questo nuova. solo che... i SEGNI di questi ultimi giorni sono PAZZESCHI. ma pazzeschi proprio. io il mio amore grande la sento che mi parla lo stesso. ma davvero. con una voce un attimo diversa. anche se la faccia è più o meno uguale (...) ma ha scelto loro due... e non riesco a spiegare come sia incredibile sentire le sue stesse parole uscire da un'altra bocca. e in italiano, non in dialetto. sigh.
che situazione allucinante. eppure.
mamma scusa per tutte le lacrime che ho pianto. lo so che non mi vuoi vedere così.
però uffa. anche te.
boh.
io veramente non ci sto capendo un cazzo.
cosa può uscire da una situazione del genere? cosa può nascere dalle ceneri di una vita, da un cuore distrutto e da tutto questo dolore? ma soprattutto. può nascere qualcosa? come faccio io senza l'unica mia ragione di vita degli ultimi 35 anni?
adesso i miei pensieri sono questi.
oltre a: riuscirò ad arrivare a varese a prendere l'anita ed a ritornare a casa senza bestemmiare il nome del signore e restare bloccata dalla neve?
mancano 4 giorni al natale.
io ho 5649463444769 milioni di difetti. ma non sono mai stata invidiosa.
di niente e di nessuno.
ma adesso si. e tanto anche. e sta cosa non mi piace.
invidiosa della felicità degli altri, della loro "solita" vita, della fottutissima fortuna che hanno nel passare il natale con le persone loro più care. è una fortuna grande. grandissima. che io mi sono sempre riconosciuta ma che adesso, che ho perso due persone meravigliose, le due rocce su cui si basava la mia vita intera, mi viene un sacco da rosicare. sono tanto triste perchè il natale per la mia famiglia è sempre stato un momento davvero speciale. e l'idea di quanto male mi farà viverlo senza di loro mi fa schiattare di invidia verso chi non ha avuto la vita devastata da tutto questo dolore.
me ne vergogno tanto mannaggia.
non sono mai stata così, giuro. però sto giro va in questa maniera.
ecco.
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