Eccomi qua.



eccomi quiiiiiiii.

sono tornata, sana e salva, con tutti i pezzi al proprio posto, non ho perso niente, rotto ancora meno ma anzi, sono riatterrata con un paio di sci nuovi nuovi.

che dire. è stata una settimana faticosissima.

a parte l'essere demolita, tanto da avere difficoltà a tirare le 22 per andare a dormire... perchè se fosse stato per me alle 21.00 ero già sotto le coperte...

il tutto sicuramente frutto dello sforzo fisico ma anche e soprattutto della tensione che si sa.. quando la si lascia andare... ti rovina proprio...

ma ho proprio fatto fatica. fatica nello stare in mezzo alla gente 24 ore su 24.

non sono partita con sta gran confidenza e non conoscevo benissimo i miei compagni d'avventura... capirai. già è difficile normalmente. figuriamoci per me adesso, che sono diventata refrattaria a qualsiasi rapporto umano che vada al di là del civile dialogo. un casino.

eppure il gruppo si è amalgamato subito, gente carinissima e simpatica, pazzi totali, cioè ma fuori proprio. e per questo alla fine mi spiaceva stare in mezzo a loro con questa sensazione di fastidio, anche se lieve. non se lo meritavano proprio. ho vissuto momenti di profonda nostalgia e sconforto, altri di divertimento vero e semplice, altri di affetto totale e grande. la cosa che comunque è venuta fuori, ancora una volta, è che c'è tanta gente che mi vuole proprio bene. una realtà davvero commovente. grazie a questa esperienza forse sono diventata un pò meno orso ed un pò più leggera di testa. forse.

non mi sembrava vero di avere come unica preoccupazione quella di non perdermi in giro per le piste o quella di trovare posto al rifugio o quella di non esagerare con la grappa sulla funivia per non schiantarmi contro il primo pino disponibile...

quella, per me, è stata una conquista incredibile.

è che purtroppo ho scoperto che queste prove (chiamiamole prove...) che ho dovuto affrontare mi hanno un casino inaridito il cuore. che brutto. questa è stata una scoperta davvero triste. i miei occhi hanno visto cose davanti alle quali, fino a poco tempo fa, mi sarebbe stato impossibile non emozionarmi profondamente. ed invece nulla. IL NULLA. questa profonda tristezza che mi opprime da mesi ormai, ha spazzato via tutte le mie emozioni, anche le più semplici.

uffi.

al di là di questi aspetti proprio tristi, in questa settimana ho deciso di chiudermi in un recinto a spurgare nella segatura come fanno le lumache.

il mio fegato mio odia, lo so. lo sento. sigh.

comunque, la giornata tipo era una cosa simile:
sveglia ore 7.30
tg5 col meteo e colazione (yogurt, cereali, fette biscottate, marmellata, caffelatte e per finire un paninozzo col formaggio...)
alle 9.30 pronti per la prima discesa, a nastro fino alle 12.00
nel frattempo, sulla funivia, pausa salame con pane casereccio e grappa a 40°
pranzo (di solito leggero... uova, speck e patate e mezza di weis...)
caffè e via. sciate a più non posso fino alle 16.00
pausa bombardino (vov+rhum)
rientro in albergo (ibernati)
sauna
aperitivo (in media due bottiglie di Gewurztraminer)
cena (quasi una bottiglia di teroldego a pasto)
dopocena con giro di williams e/o montenegro
ore 22 (con immensa fatica) nanna!

ecco. come dire. nel senso. cioè... QUANDO SI RIPARTE?????



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