Dal libro della Sapienza


"La nostra vita è breve e triste;
non c'è rimedio quando l'uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi dal regno dei morti.
fumo,
scintilla, cenere: sembrano allusioni alla concezione greca dell’anima,
considerata come un principio igneo.
Siamo nati per caso
e dopo saremo come se non fossimo stati:
è un
fumo il soffio delle nostre narici,
il pensiero è una scintilla nel palpito
del nostro cuore,
spenta la quale, il corpo diventerà cenere
e lo
spirito svanirà come aria sottile.
Il nostro nome cadrà, con il tempo,
nell'oblio
e nessuno ricorderà le nostre opere.
La nostra vita passerà
come traccia di nuvola,
si dissolverà come nebbia
messa in fuga dai
raggi del sole
e abbattuta dal suo calore.
Passaggio di un'ombra è
infatti la nostra esistenza
e non c'è ritorno quando viene la nostra fine,
poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.
Venite dunque e
godiamo dei beni presenti,
gustiamo delle creature come nel tempo della
giovinezza!
Saziamoci di vino pregiato e di profumi,
non ci sfugga alcun
fiore di primavera,
coroniamoci di boccioli di rosa prima che avvizziscano;
nessuno di noi sia escluso dalle nostre dissolutezze.
Lasciamo
dappertutto i segni del nostro piacere,
perché questo ci spetta, questa è la
nostra parte."

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