La posta del cuore VII
Non è mai facile, tutto, ed è per questo che uno ci deve provare.
Forse è il caso di rileggere tutte le sofferenze che avete dovuto patire, partendo da Franco fino all’8 novembre 2009. Tutto troppo grande e senza una spiegazione razionale. Ma nella vita per fortuna c’è anche l’irrazionale altrimenti tutto sarebbe predeterminazione e pianificazione. Ci sono tanti detti: per ogni porta che si chiude si apre un portone, le sventure non vengono mai da sole… Ma quando una persona è nella sofferenza più profonda non vede mai la luce (ma da qualche parte c’è n’è sempre una, anche per quei poveri minatori seppelliti 800 mt sotto terra). Che sia forse , la tua, la necessità di andare via da quella casa, proprio quella che tu ami tanto. Ma cosa ami di quella casa? I mattoni, l’architettura, il verde? O forse ami ciò che era e ciò che è? Ma quelli sono sentimenti e te li porti appresso.
Quanta cattiveria dietro ogni decisione drastica…ma quanta cattiveria devi masticare ogni giorno per continuare a vivere lì. Sei sicura di voler vivere in un mondo in cattività che non ti permette di fare e di librarti in alto come una colomba. Un’immagine biblica dice di essere “prudenti come serpenti (agire con circospezione) e volare come colombe”. Ora, dunque, uno non può continuare a strisciare e respirare polvere per non farsi pestare dal calcagno di un’altra persona, ha pure il diritto di volare alto e realizzare il proprio progetto di vita. Un progetto di vita lo si può realizzare anche in un’altra casa, perché è la propria essenza, esistenza, anima ciò che vive non i mattoni…io la mia casa ce l’ho dentro. Respirare la cattiveria degli altri non è quello che merito io! E neppure TU!!! Vuoi pace e serenità, lavora per questo!
Vivi per TE, per il TUO progetto di vita, non subire quello degli altri…
Un abbraccio
CIAO TESORO!
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