Il giro della merda nei tubi
[on the air: otherside - red hot chili peppers]
Cronaca di una giornata che in teoria avrebbe dovuto inaugurare la stagione motociclistica, per poi diventare un susseguirsi di eventi di fronte ai quali il ragionier ugo matricola 1717/bis, impallidirebbe.
Dunque:
Dopo una notte VERAMENTE DI SUDORE, quella di sabato, reduce dallo spazzolamento di 1.300 Kg di fiorentina praticamente da sola, di una bottiglia di cesarini sforza e di una di bordeaux del 1993 ancora perfetta e buonissima, (io mica bevo l'acqua del cudèe, tanto per non tirarmela), alle ore 7.40 della domenica mattina, in uno stato direi sufficientemente pietoso, alzo le chiappette dal mio lettone e mi preparo per bene all'inaugurazione della season in moto. Mi vesto di tutto punto e vado a far colazione (come se avessi fame...) e benza. Ore 09.00 puntualissima (già questo doveva farmi venire dei seri dubbi riguardo l'esito della giornata) sono alla rotonda. Io e il mio socio. Bla bla bla, una parola tira l'altra, arrivano le 9.30 e (in ritardo di una bella mezz'ora) arrivano pure gli altri componenti della comitiva. Ciao, piacere, i soliti convenevoli, assorrata, ammammata, saliamo in moto. Faccio per partire e leggo negli occhi del socio la scritta TERRORE. Il genio della lampada, ha lasciato le chiavi inserite nel quadro, col navigatore acceso. Risultato? Batteria a terra, moto ferma. Prima serie di bestemmie. In tre spingiamo sto popò di moto (io lo dico sempre che è troppo grossa!) che col cardano, BMW of course, non parte poi così volentieri a spinta. Insomma, giusto il tempo di sudare come un cavallo e pezzarmi ovunque e sta $"£$&£/&/£$££*é*é*é*§° parte. Olè. Prima stazione, come la via crucis, castronno. Oh aspettiamo un nostro amico, sta arrivando! (nel frattempo vedo passare sotto i miei occhi quasi tutti gli ex allenatori che più ho detestato in tutta la mia carriera... il solito culo). Vabbhè aspettiamo. 10.00, 10.15, 10.35 sto grandissimo cornuto si degna di arrivare. Hai anche il coraggio di scendere a presentarti!? ma fai il bravo... DAI CHE SI PARTE! (dovremmo andare a piacenza... sai com'è), accendo la moto, butto l'occhio sullo specchietto retrovisore, il socio non parte. Seconda serie di bestemmie. Aridaje, i soliti due minchioni io e il suo collega, a spingerlo in mezzo al piazzale dell'autogrill... parte, la moto, a 5 metri della stradina che immette in autostrada. Per fortuna.. forse. Dove dobbiamo uscire? PIACENZA EST. Occhei! Io faccio l'andatura del gruppo salvo vedermi sorpassare dai tre smanettoni del gruppo, (ma posso anche capirli... per loro i miei 140 sono come andare in prima a 40 km/h), che passano e via. Il socio, si mette davanti e ci fa uscire, come il tommytommy dice, a PIACENZA SUD. Cazzo. Non c'era scritto EST! sorpasso e faccio fermare i superstiti. RAGA CAZZO SONO ANDATI DRITTI, NON C'ERA SCRITTO EST! Avete presente magda di bianco, rosso e verdone quando buca in autostrada? ecco. Terza serie di bestemmie, stavolta a 30° C, quindi ancora più astiose. 11.00, 11.30, 12.00 arrivano, dopo quel migliaio di telefonate per far capire dove dovessero andare per tornare sulla strada giusta. Ripartiamo, a cerchiamo un posto per cibarci, dopo quei 40 km in più per strade sbagliate, giro largo, indicazioni non seguite, alle ore 14.00 mettiamo le gambe sotto al tavolo. Le sfiliamo alle 16.00. Per lo meno ci servono una specialità piacentina, tali pisarei coi fasò che, una fulminata quanto chiatta quanto affamatadiminchia ragazzina russa cerca di descriverci. Poi, alla fine, erano davvero buoni. Dopo essere diventati i migliori amici della cameriera, del proprietario e del cane, risaliamo in moto. Stavolta vaffanculo al navigatore e mi metto davanti io. Avrò mille difetti ma grazie a dio sono stata dotata di un senso dell'orientamento fenomenale ed arriviamo a castel san giovanni, ingresso dell'autostrada, nel giro di nemmeno un'oretta in mezzo a un paesaggio collinare strepitoso. Raramente in vita mia mi è capitato di ciccare così tante uscite e raccordi come ieri sera! Abbiamo davvero fatto il giro della merda nei tubi per tornare a casa. Sfinita, sfogo la mia voglia di piega sui curvoni della folla. E con questo ho detto tutto!
Ho portato il culo sano e salvo a casa, niente incidenti, niente di rotto, integra e con la moto a posto. Ecco, come dire... alle ore 21.00. 13 ore per fare 415 km... forse nemmeno in bici c'avrei messo così tanto.
Doccia al volo per correre al concerto del mio amico paolone (o, come lo chiama bonolis, pavarotti junior) che ha offerto uno show con il suo coro sanremese davvero divertentissimo. Già mi son stupita di come il pretaccio abbia potuto sopportare un tale affronto, lui che zittisce la gente che canta durante la messa. Ho potuto riabbracciare la sua mamma, una delle pie donne cui sono più affezionata e lui che mi abbraccia sempre in una maniera meravigliosa... trattandosi un armadio a tre ante, il suo abbraccio mi abbraccia davvero, non so come dire... vabbhè quelli grossi come me possono capire!
grande paolone! grande alfreda! vi voglio bene.
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