Vajont, Meeting e tutto il resto

[on the air: rolling in the deep - adele]


Il ritorno al lavoro verso la fine di agosto segna, purtroppo, inesorabilmente come ogni anno la fine delle mie vacanze. E' un giorno che in linea di massima detesto, così come ho sempre odiato il primo giorno di scuola.
Quest'anno, per spogliarmi di ogni cosa la quale potesse ricordarmi la quotidianità del resto dell'anno, il primo giorno di ferie ho chiuso in un cassetto qualsiasi oggetto potesse ricordarmela. Ho voluto, [ho avuto la necessità, è più giusto] stare a casa più giorni possibili. Troppa fatica, troppe tensioni, troppa ansia, troppo di tutto ho accumulato negli ultimi mesi: ho potuto così finalmente godermela, casa mia. Da qualche settimana me la vivo, finalmente. Ho smesso di provare quella sensazione di "ospite", di una cosa a me distante. Adesso me la sento finalmente M-I-A. Ho scoperto che la mattina è il momento in cui mi piace di più. Splendida. Sarà la luce, i rumori, sarà che non avere la fretta di uscirci propria dei giorni lavorativi mi abbia permesso di apprezzarla di più... Finalmente. Mi sono pure regalata un paio di colazioni a letto (in the let) per non farmi mancare niente!
Sono partita per un mototour tutto sommato breve, rispetto al solito, "solo" 1670 km spalmati in quattro giorni. Come già dicevo qualche post più sotto, avevo zero voglia e zero aspettative. Ed invece è stato un viaggio molto carino, ho visitato posti che mai avrei pensato di incontrare (tipo Canale d'Agordo, il paese natale di Papa Luciani, semplice come lui) e visitare (tipo la diga del Vajont: agghiacciante, poichè nessun racconto, nessun video, nessun film rende davvero l'idea di cosa sia stato in realtà se non vedendo tutto con i propri occhi). Un'altra cosa che ho potuto apprezzare è stata l'ospitalità e la cortesia del popolo friulano. Signora, avrei bisogno di una graffetta! Una grappetta? subito! Alle otto del mattino... Pronto?! Bello.


Sono tornata non troppo massacrata e comunque soddisfatta. Nella settimana seguente, lo sforzo massimo che mi sono concessa (dopo un timido tentativo di corsetta serale subito eliminato dalla tabella degli impegni) era quello di prendere la moto ed andare al lago a leggere, attenzione, il libro più grosso della mia vita: 587 pagine. MAI SUCCESSO. Solo un libro potrebbe essergli paragonato: il nome della rosa, del quale però ho letto solo le ultime 10 pagine come compito a scuola, rimediando poi un pessimo voto all'interrogazione (e vorrei anche vedere...). Il mattone in questione è questo non mi sono sciolta in lacrime nè tantomeno sono stata presa dalla voglia irrefrenabile di ricominciare a leggerlo appena finito... però alcune parti sono interessanti. Molto. Eppoi, ha il grosso pregio di essere riuscito a farmi venire la voglia di leggerlo tutto fino alla fine! Oltre al passo che ho riportato nel post precedente, mi ha colpito l'esattissima descrizione di un uomo a me molto vicino da anni; era una cosa del tipo "si comporta sempre come se sapesse di essere sotto esame da parte di qualcuno" le parole esatte non sono queste, ma il senso c'è, ed è lui. MADDREMIA CHE ANSIA! Esclusa quindi, per scarsa voglia più che altro, la vacanza in solitaria, ecco arrivare un proposta che dopo la prima reazione (SCORDATELO) alla fine non mi è sembrata una vaccata così insensata: andare al meeting di Rimini, si esatto, quello di cielle. [fermi, non partite con gli insulti!] mi sono caricata sulla rossa una delle donne catella e sono partita, più attratta dal sole e dal mare (il che è tutto dire) che dall'idea in sè. Mi son rotta le palle delle menti ingessate, voglio provare, sperimentare di persona, vedere con i miei occhi e poi decidere se si tratti di una cosa brutta o meno. Non cambio la mia idea sul movimento (come lo chiamano tra di loro) nè sui loro ideali, però il meeting di rimini è una figata assurda. La prima impressione che mi ha dato, dopo un attimo di ambientamento in una distesa umana impressionante che per una come me che detesta la folla non è esattamente il massimo, è stata di grande libertà; di pensiero, di movimento, di ideali. Un'organizzazione ed un'efficienza che ho visto solo in svizzera. Ragazzini cui al giorno d'oggi fai fatica pure a far pulire la tazza dove mangiano, che si fanno un culo come un secchio: accolgono, ti aiutano, sorridono, accompagnano, svuotano i cestini, puliscono i cessi, servono ai tavoli, alla taberna spagnola, ed il dramma è che sono tutti gentilissimi e col sorriso stampato in faccia. O hanno tutti una paresi... oppure... eppoi è un paradiso per i bambini. Io sono tornata contentissima della mia esperienza, per avere avuto il coraggio, comunque, di andarci. Ideologicamente e politicamente è molto attivo, un susseguirsi di incontri, tavole rotonde, convegni, sticazzi... ma basta non cagarli minimamente ed ecco trasformarsi la tana dei ciellini in uno splendido evento. Boh, io ci sono stata bene. Sicuro è che ho trovato la meta delle mie future vacanze da sola: Viserba di Rimini. Io una sensazione di pace così bella, in una spiaggia, non l'avevo mai provata! Ho dormito in un albergo praticamente sul mare, goduto della cortesia tipica dei romagnoli. Fantastico. Ci tornerò, quello è poco ma sicuro!

Ora piano piano, ma molto piano, cercherò di tornare attiva su vari fronti, dato che le novità non sono affatto finite per me, di cambiamenti ce ne saranno ancora (OLLE').
Saranno mesi importanti quelli che mi aspettano. 
Diciamo che... non vedo l'ora!

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