La passione per il fòlbal

[on the air: across the universe  -  Rufus Wainwright]


Dopo 26 anni di onorata carriera, posso finalmente ammetterlo: il basket è stato un ripiego. Brutale. Il mio grande amore sportivo, da quando avevo tipo quattro anni ed i miei fratelli mi mettevano in porta durante le loro partite (incazzandosi pure, ovviamente, perchè non paravo nulla), era il calcio. Ci giocavo sempre. Con qualunque cosa. Ovunque. In qualsiasi momento. Ma il top era quando finite le scuole, mi ci potevo ammazzare per tutto il giorno. Appena potevo scappavo al campo Kolbe, vicino a casa, e soprattutto con i miei amici Antonio e Carlo, ci rovinavamo di partite, punizioni, tiri... E per tornare a casa, la Rosi mi chiamava dall'orto la prima... la seconda... e alla terza partivano le scarpate nel culo. Di solito verso le 21.00-21.30 dalle 14 che ero in giro... Che disperazione! Quando arrivò il momento di scegliere in quale attività sportiva incanalare quel pelo, proprio giusto quella punta di energia che mi avanzava, il calcio fu eliminato a priori. Non esisteva una squadra vicina a casa ed i miei (che non sono mai venuti ad una mia partita per tutte le giovanili, benedetti loro) non mi avrebbero di certo portata lontano, per permettermi di giocare. Alle medie, per caso, mi chiesero di provare con il basket... E da lì, è partito tutto. Per fortuna o purtroppo. L'altra sera, per una serie di circostanze, mi hanno chiesto di tornare a giocare a calcio per la squadra del mio rione, tra l'altro al campo sportivo, davvero fico (ettecredo... con tutta l'acqua che ha messo...). Ecco nella foto immortalato il mio bellissimo 44 calcistico tacchettato, (giallo poi, invisibile proprio!) tra l'altro prestatami da un ragazzo che non vi posso dire quanto sia grosso... Ma che gioia. Ma quanto mi sono divertita! Emozioni e sensazioni bellissime che avevo completamente dimenticato. Che bel regalo, mi son fatta!

Nothing's gonna change my world

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