Qualcosa è cambiato



«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»
(Giacomo Leopardi)

Maturità ti avessi preso prima,
le mie mani sul tuo seno, 
è fitto il tuo mistero.
Il tuo peccato è originale 
come i tuoi calzoni americani,
non fermare ti prego le mie mani
sulle tue cosce tese 
chiuse come le chiese,
quando ti vuoi confessare...

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