Terapeutici

[on the air: le tue parole fanno male - cesare]


Nonostante mi faccia male, io da questo posto e da quella panchina,
lontana non riesco proprio a stare 
A voler guardare come fosse iniziato, queste we, avrei fatto meglio ad andare in letargo per due giorni e sperare (attenzione cosa sto per arrivare a dire) che arrivasse in fretta lunedì per andare a lavorare ed avere la testa occupata da altri pensieri. AAAAAAAAAAAAAAAAARGH! l'ho detto! SEISCEMAOCOSA??
INVECE.
Come sempre, quando cado nel famoso bidone pieno di merda ed inizio ad agitarmi come il moscone quando cerca di uscire dalla finestra e continua a rimbalzare contro il vetro, ecco arrivare i miei famosi angeli custodi, pronti a salvarmi ed a ridarmi il sorriso. Allora non devo essere proprio così stronza. Però, non so perchè, mi stupisco sempre dei gesti d'affetto che mi arrivano da persone che tutto sommato mi conoscono relativamente poco... eppure...
Venerdì notte ho dormito credo mezz'ora... mi sono trascinata in ufficio col sorriso delle migliori occasioni che celava in realtà un cuore completamente da ricostruire ed abbastanza indolenzito. (eufemismo)
Alla mezza, il primo dono terapeutico. Lui, uno dei miei migliori amici, terapeutico lo è da sempre. Non so se mi senta, quando non sto bene, quando sono in difficoltà, se abbia solo un gran culo, eppure me lo sono trovato lì, fuori dall'ufficio. Non ci potevo credere. Siamo amici da vent'anni, e gli voglio un bene esagerato, soprattutto da quella volta in cui mi disse che sono IL SUO migliore amicO. Grande Matte. Grazie. Tu non lo sai il bene che mi fai. Ma è tanto, davvero. 
Da lì in poi, con l'unica aggravante dello stomaco completamente chiuso e refrattario a qualsiasi forma di cibo, è stato un susseguirsi di belle sensazioni, di belle persone, di belle presenze, del giro del lago in bici che mi ha liberata da un sacco di tensione, di paura, di rabbia. Sono tornata a casa leggera, libera. Eppoi quella meraviglia di mio fratello Lorenzo che mi invita al sacro pranzo della domenica, che mi fa sentire parte della sua di famiglia, che non so nemmeno più quante volte mi abbia presa per mano ed aiutata a rialzarmi... Spessissimo, nei suoi gesti, nelle cose che mi dice, vedo e sento la mia mamma. Questa è la strada giusta. Io non metto mai in dubbio il fatto di avere attorno delle persone che mi vogliono bene e che, inconsciamente o meno, mi aiutino quando sono in difficoltà... Anzi. E in questo, sono immensamente fortunata. Lo riconosco. Lo so. E' che quando mi si tappa la vena... Divento un pò pericolosa. Un pochino. Il pessimismo cosmico Leopardiano, mi fa una pippa.
Alla fine, non è tanto il come sia andata, che mi fa male. Ormai ci sono abituata. Me la sono anche cercata. E' che per me, non si lotta mai. Non ci si scortica mai le mani pur di non perdermi. Salvo poi, quando ci si rende conto di cosa si è buttato nel cesso, fare una retromarcia degna degli stuntman americani... Eppure, nel mentre, io mi sento dire cose importanti, belle è ci mancherebbe, ma siamo arrivati davvero al punto in cui non ci si può proprio più fidare? Ma perchè? Questo si. Brucia. Io, quando amo, quando dico di amare una persona, a meno di casini esagerati, pur di non perderla o comunque prima che ciò avvenga, le provo tutte ed il più delle volte infilandomi il mio bell'orgoglio smisurato tra le chiappette... Perchè, a questo sentimento, do ancora un'importanza immensa. Io. Quelli che ho incontrato sino ad ora, soprattutto nell'ultimo anno, credo proprio di no.
Grazie Albe.
Grazie Gabri.
Grazie commentatore anonimo (la canzone degli Skunk Anansie è bellissima, l'ho messa sull'ipod! :)
E adesso si riparte. With or without you.

Le tue parole fanno male
sono pungenti come spine
sono taglienti come lame affilate
e messe in bocca alle bambine
possono far male, possono ferire 
farmi ragionare sì
ma non capire, non capire
Le tue ragioni fanno male
come sei bravo tu a colpire

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