Sally



Questa canzone mi ha sempre fatto molta tenerezza.
La stessa che provo in questi giorni verso la mia bellissima ed adorata Topa che porta lo stesso nome del brano interpretato dal grande Fabrizio.
Non ho mai avuto un particolare legame con gli animali che si sono succeduti negli anni al ranch.
Inutile dire che quello che mi leghi alla Sally sia qualcosa di davvero speciale.
Mi sono resa conto di quanto questa strana cosa che unisce l'uomo ed il cane, al di là di ogni umana comprensione, mi sia penetrata dentro; di quanto sia importante per me questa presenza, questo sacchetto di peli neri e marroni che ormai appartiene alla mia vita, al mio quotidiano.
Sto male con lei, soffro con lei, sono paralizzata da una paura folle che nasce dal vederla stare male e che mi impedisce qualsiasi tipo di reazione, di aiuto, di vicinanza.
La vedo così, stare male, e non sono nemmeno capace di farle una carezza. 
Mi sento così stronza, così impotente.
La Sally è sempre stata un uragano. Una casinista allucinante. Una vera forza. E vederla così, assente, completamente estranea al suo corpo, mi toglie il respiro. Non mi aspettavo tutto questo dolore, non mi aspettavo soprattutto questa totale incapacità di saperlo affrontare, di superare questo blocco e di starle vicina, come lei avrebbe sicuramente fatto con me. Piango e non me ne vergogno perchè tutto il bene che ha saputo regalarmi vale molto di più delle mie lacrime. Aspettiamo lunedì.
Poi, probabilmente, sarà tutto finito. Un altro pezzo, l'ultimo per la precisione, di ciò che era la mia vita passata, di ciò che era la vita con la mia Mamma, che se ne va. La Sally ci ha scelte. O meglio ha scelto la mia mamma. Erano i primi mesi del 2008 quando decidemmo di prendere un cucciolo. La Rosi, assieme a mia sorella, decise di andare a vedere una cucciolata. Li videro, senza sceglierne uno in particolare. Si voltarono per andarsene e lei si staccò dai fratellini per seguirle e le seguì fino a quando non salirono in macchina. Lei le aveva scelte. Me la ricordo, era appena più grande del mio piede. Un trudino nero morbidissimo meraviglioso. Io e lei ci vedemmo solo a notte fonda. Mi ricordo che fu un colpo di fulmine. Pazze entrambe l'una dell'altra. Pazze e basta. Forse per questo, ci siamo piaciute subito a vicenda. Cosa darei per farla tornare il cane meraviglioso che era solo fino a mercoledì a mezzogiorno... Ora la guardo, la penso e mi viene solo voglia di piangere per questo ennesimo furto che il destino provoca alla mia vita.

Mia madre mi disse
Non devi giocare
con gli zingari del bosco
Ma il bosco era scuro l'erba già verde
lì venne Sally con un tamburello


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