The first week

[on the air: celeste - la pausa]


E la mia prima settimana cliviese è passata.
Con una velocità incredibile.
Le prime sensazioni non possono che essere positive. Molto, positive.
Al di là di quello che può essere il lavoro in sè, che già sapevo fosse completamente diverso rispetto a quello precedente, è l'aspetto umano ad avermi particolarmente colpita oltre al mio status mentale. Ovvero.
Le cose da fare sono tante, tantissime; gli arretrati da smaltire un sacco. Ma non poteva essere altrimenti.
Il lavoro, in sè, la fatica, non mi hanno mai spaventata. I miei genitori ci hanno insegnato che spaccarsi la schiena era cosa buona e giusta, a prescindere da tutto.
Ma la meraviglia vera, che immaginavo fosse così ma non credevo potesse avere sulla mia testa un effetto così benefico, è condividere l'ufficio con una persona (il tuo capo, per esempio) che ti stima ed apprezza il tuo lavoro ed il modo in cui lo svolgi. Questo è, per me, forse l'aspetto più bello che il nuovo lavoro mi abbia sino ad ora offerto.
Stamattina, mentre mi recavo in ufficio, non appesantita da mille pensieri ma davvero leggera, di mente e di propositi, pensavo che mi sentivo come quando lavoravo in Comune a Malnate: forse l'esperienza lavorativa più bella, professionalmente ed umanamente. Più di questo, davvero, dopo solo cinque giorni, non potevo sperare di ottenere e di vivere. Spettacolare, direi!
Mi viziano? Si, mi viziano. Mi viziano dal primo giorno in cui ci ho messo piede.
Mi viziano perchè, come la più emozionata delle bimbe, vedere che un mio collega porti in ufficio una meraviglia come la scatola qui sotto, mi ha reso felice come quando i miei ci facevano la sorpresa portandoci la pizza calda calda che poi mangiavamo tutti assieme. Quella felicità pura, che si prova solo nei momenti importanti della tua vita.


Come il soffio della vita
che spalanca anche le imposte
e a sorridere ti invita
anche quando non lo vuoi
questo vento innamorato
che anche tu respirerai
che respirerai

Commenti

Post più popolari