Dieci
02 Agosto 2004
02 Agosto 2014
Non ci posso credere che siano già dieci gli anni senza di te. Non posso credere che siano passati 3650 giorni dal quel bollente e stranissimo lunedì di Agosto; preludio di uno dei giorni più brutti della mia vita, il primo grande dolore, una paura che non conoscevo, l'improvviso smarrimento negli occhi dei miei fratelli e della mia Mamma che mi avevano sempre rassicurata e che, invece, stravolti dalla morte che improvvisa ti aveva portato via da noi, erano impauriti e pieni di lacrime. Mi ricordo ogni cosa, ogni minuto, ogni azione e sensazione di quella giornata. Col senno di poi, erano davvero successe cose tutto sommato strane, particolari, comprese le ultime parole, gli ultimi gesti tra noi, sereni e distensivi come se fosse un saluto leggero, riappacificatore. Un evento, quello della tua scomparsa, che ha segnato un solco profondissimo tra ciò che ero prima e quello che sono diventata dopo. Una scomparsa che, a partire dalla cerimonia funebre, mi ha aiutata a capire tantissime cose di te, molte più di quante ne avessi colte e comprese in trent'anni di rapporto padre e figlia. E' stato un percorso faticosissimo, perchè non è sempre stato facile (da qualcuno, giusto una punticina di orgoglio la dovrò pur aver presa, no?) riconoscere di avere sbagliato, di essere stata una grandissima stronza, di non essere stata in grado di guardarti con occhi diversi, meno duri e giudicatori. E' rimasto l'orgoglio, si, ma quello di essere fiera di poter dire di essere Tua figlia, di ricevere su facebook messaggi di persone che ti hanno conosciuto e che mi scrivono: "Cantavo con lui nel coro, lei era la figlia del cuore, tanto che al suo funerale è stata lei a prendere il cappello alpino dell'Angelo, io e Ciceri ci siamo guardati e con lo sguardo abbiamo approvato il gesto, lui avrebbe voluto così", che se da un lato mi fa piacere, tanto, dall'altro mi fa ancora sentire peggio, per non avere nemmeno mai lontanamente immaginato o creduto di poter essere io, la tua "figlia del cuore". Grazie, però Papà, per quanto sei stato in grado di insegnarmi anche nel dopo, per il tuo esempio di persona corretta ed onesta in ogni circostanza; Onesta nel profondo, nella tua essenza, che mai come in questi giorni mi ha salvata dalla pochezza di personaggi che, un valore simile, possono solamente immaginare cosa voglia dire. Io lo spero davvero che tu sia nel "luogo che non conosce il pianto", spero dal profondo del cuore che tu sorrida, sempre, e che continui ad essere presente nella mia vita come solida roccia sulla quale camminare e costruire il resto della mia esistenza. Riposa in pace, ovunque tu sia, e continua a volermi bene a modo tuo, come hai sempre fatto.
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