Benvenuto Presidente!

Ora, che qualsiasi - e dico qualsiasi - personaggio che venisse eletto quale presidente della Repubblica suscitasse polemiche e critiche, (perchè in questo, noi italiani, siamo bravissimi), mi pare fosse cosa ovvia.

Ma da ciò, a scrivere tutte le varie cattiverie apparse sui social nei confronti di quest'uomo, solo per il gusto del pregiudizio, direi che ce ne passa.

Oddio, manco a me il passato in DC fa impazzire, ma non risulta che abbia rubato, che sia stato in collegio con le sbarre, che abbia condanne pendenti, che sia stato ripreso mentre menava a caso qualcuno durante le sedute del parlamento, che organizzasse bungabunga nel suo appartamento o che abbia rilasciato dichiarazioni velenose o fuori luogo.

Fino a prova contraria, ora noi siamo governati da gente che rispecchia tutte queste caratteristiche.
Poi ne arriva uno che ha effettivamente un passato nella Democrazia Cristiana, e leggo frasi del tipo "Mattarella non sarà mai il mio Presidente", "Italia paese di merda", ecc. ecc. ecc.

Ammetto di averlo solo raramente sentito nominare, quindi giusto per farmi un'idea, mi sono andata a leggere un pò di articoli che lo riguardano ed ho scoperto qualcosa di più:

La sua riservatezza è già diventata proverbiale: negli ultimi sette anni, ha rilasciato una sola dichiarazione.

È un uomo che ha sofferto tanto, e proprio per questo comprende gli altri, comprende la sofferenza degli altri.

Sergio arrivò quasi subito. Provò a sollevare Piersanti, che era ancora vivo, e a tirarlo fuori dall'auto.

Fu solo dopo la morte di Piersanti che Mattarella decise di entrare in politica: «La logica delle cose fu più forte delle intenzioni personali» spiegò. Una scelta fatta per tenere in vita «il patrimonio di energie» costruito del fratello. «Da allora» - ha aggiunto - cerco di mantenere una sorta di impegno con me stesso e osservare una regola che mi sembra fondamentale, cioè di mantenere, rispetto alla politica, uno spirito critico e un minimo di autoironia, con un po’ di distacco che serve a mantenere il senso della realtà».

Perché qualche volta, non sempre, chi alza la voce lascia segni in superficie nella vicenda politica, lascia tracce epidermiche. Un lavoro in profondità che guidi realmente i processi civile e sociali, deve scavare in profondità, bisogna incidere al di sotto della superficie e ciò richiede una maggiore riflessione e non si identifica con l’alzar la voce. Più spesso si identifica con il lavoro paziente, con un’analisi attenta e rigorosa».

Perché tifano per la persona, una degnissima persona, molto precisa in ogni sua esternazione. Sempre equilibrato.

[Fonte: www.corriere.it]

Bhè, io sinceramente non sono così schifata dal fatto che a rappresentarmi nel mondo ci sia un uomo con questi valori.
Sicuramente meglio di quello che fa le corna durante le foto con i vari primi ministri europei, meglio di quell'altro che organizza i VAFFAday, ulula cose insensate soprattutto contro le più alte cariche dello stato (e infatti si vede, che successone il suo partito dal quale stanno scappando tutti), o di quello che promette l'impossibile e non lo mantiene, mai.

Comunque sia, buon lavoro Presidente, ci regali un pò del suo buonsenso e della sua riservatezza.
Ne abbiamo assolutamente bisogno.


Questa la conclusione del discorso di insediamento del Presidente della Repubblica:
"Mi auguro che negli uffici pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi, con fiducia, i volti degli italiani:
il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi.
i volti preoccupati degli anziani soli e in difficoltà il volto di chi soffre, dei malati, e delle loro famiglie, che portano sulle spalle carichi pesanti.
Il volto dei giovani che cercano lavoro e quello di chi il lavoro lo ha perduto.
Il volto di chi ha dovuto chiudere l’impresa a causa della congiuntura economica e quello di chi continua a investire nonostante la crisi.
Il volto di chi dona con generosità il proprio tempo agli altri.
Il volto di chi non si arrende alla sopraffazione, di chi lotta contro le ingiustizie e quello di chi cerca una via di riscatto.
Storie di donne e di uomini, di piccoli e di anziani, con differenti convinzioni politiche, culturali e religiose.
Questi volti e queste storie raccontano di un popolo che vogliamo sempre più libero, sicuro e solidale. Un popolo che si senta davvero comunità e che cammini con una nuova speranza verso un futuro di serenità e di pace. Viva la Repubblica, viva l’Italia!"

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