Restart

[on the air: quante volte - vasco]


"... C'era la sua paura del rischio e della sofferenza di amare. Ma poi una donna particolarmente coraggiosa gli fece capire che la sofferenza è il prezzo dell'essere umani, e lo vale tutto. Alla fine Lewis dice ai suoi studenti: la sofferenza è il megafono che Dio usa per destare un mondo sordo. E gli dice anche: Siamo blocchi di pietra, i colpi del Suo scalpello che ci fanno così male sono ciò che ci rende perfetti". (Open - Andre Agassi)

Il mio ritorno alla civiltà è coinciso con un lunedì - cosa che odio, perchè arrivi alla fine della settimana che non sai più quante ne hai in tasca e sei più stanco di prima delle vacanze - che però, tutto sommato, devo ammettere non sia stato poi così traumatico.
E' una ripartenza, in tutti i sensi.
Ho toccato il famoso fondo del famoso barile. Ho buttato fuori tutto quello che c'era da buttare, per me stessa, anche se avrei preferito condividere quello che avevo nel cuore, invece di raccontarlo alla Brenda e alla Juno che per quanto cani intelligenti, non mi danno delle risposte prolisse...
Ho toccato il fondo, non me ne vergogno, e adesso posso e voglio solo iniziare a risalire.
Riparto con uno stato d'animo diverso, più deciso a riportare al centro di tutto me stessa, i miei desideri e le mie esigenze.
Mi ripropongo sempre di non farlo (più o meno da quarant'anni...), di non mettere la mia felicità nelle mani di altri, di finirla una buona volta di pensare prima al prossimo e poi a me stessa ma proprio non riesco... Poi immancabilmente mi ritrovo a rimanerci male, per essere caduta di nuovo nell'errore, di credere-sperare-impegnarmi-buttarci il cuore-mettermi in gioco e rendermi conto che ciò è servito a poco...
Di certezze ne ho due: che peggio di sabato non posso stare, che come sabato non voglio più stare.
Da questo, si riparte.
E mi conosco. Quando sono così cazzuta, indietro non torno più.
E comunque la colpa è solo mia. Se smettessi una buona volta di far credere al mondo intero di essere la roccia inscalfibile, la dura, quella coi coglioni grossi come una montagna, che se la cava sempre da sola e che non ha bisogno di nessuno... Magari...
Sarebbe tutto un pò più semplice. 

Più di tutto, in questo momento, mi manca da matti una persona che parli al mio cuore.

E meno male che doveva essere un nuovo anno "finalmente tranquillo".
Ma andate a cagare.

Io non voglio più vivere
Solo per fare compagnia
Io non voglio più ridere
Non mi diverto più ed è colpa mia
Non ho voglia di credere
Che domani sarà
Sarà diverso e poi...
 chi lo sa?

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