Vabbhè

"La vita, non ti da le persone che vuoi.
Ti da le persone di cui hai bisogno:
per amarti, per odiarti, per formarti,
per distruggerti e per renderti la persona
che era destino che fossi."

Albert Einsten

Zio Albertino, ma fai il bravo almeno tu.

Allora: 
Che la vita non mi dia le persone che voglio, sono arrivata a quarant'anni, sono sempre stata un pò invornita nel rapporto col prossimo, ma forse a questo ci sono arrivata. Anche se non sono del tutto d'accordo. Perchè alla fine le persone che vuoi avere accanto nel tuo cammino, te le scegli, a differenza dei famigliari, che invece quelli sono e quelli restano.

Che la vita mi dia le persone che mi servono... Boh. Magari può essere. Anche se a volte ce ne rendiamo conto tempo dopo.
Col senno di poi, se mi volto indietro, è assolutamente vero che la Donna che sono adesso è frutto del passaggio delle persone, tante e diverse, che si sono succedute negli anni.
Alcune sono rimaste, altre no, ma ognuna di esse è servita nel bene e nel male.

Comunque più il tempo passa e più mi convinco di non essere fatta per i rapporti con gli altri esseri umani. Farei un'eccezione per la Brenda e la Juno. Escludiamo il pappagallo perchè pure con quello faccio casino.

Troppa fatica. 
Tutti chiedono trasparenza, onestà, sincerità, alcuni addirittura che tu apra loro il cuore, poi quando lo fai è sistematico che la cosa ti si rivolga contro. Ma sistematico. Fonte di discussione, litigi, allontanamenti, preoccupazioni, tensioni, elucubrazioni che poi ti tieni per te, perchè alla fine chi meglio di te stesso può capire come ti senti?

Ho sempre pensato che essere "speciali", o per lo meno lavorare su se stessi (parecchio) per cercare (almeno tentare) di esserlo fosse un pregio, una cosa bella, un motivo se non di felicità, per lo meno di una vita non-mediocre (che mi ha sempre fatto orrore al solo pensiero. Anzi mi fa brutto anche vederlo scritto: me-dio-cre. Bleah).
Invece in questo momento della mia vita, invidio moltissimo le menti ad encefalogramma piatto.
Quante rotture di palle in meno! Nessuno che pretenda da te nulla, perchè è quello puoi dare.
Il nulla.
Non mi sono mai accontentata, di niente e di nessuno.
Ma ora lo sto facendo e questa cosa, oltre a farmi vergognare come una ladra, mi fa schifare me stessa.

Ma diventare grandi vuol dire diventare così cagasotto?

No dai, che schifo. CHE-SCHIFO.

Quindi, riassumendo, "Odiarti" ci siamo; "Distruggerti" anche.
Se "la persona che era destino che fossi" sono io, oggi, ho veramente buttato nel cesso 14.600 giorni della mia vita.

A posto stiamo.

Commenti

Fata Confetto ha detto…
Quanto ai familiari, da ragazzi dicevo al mio fratello, unico e maggiore:" Non ti ho fatto, non ti ho scelto, dunque regolati" ci ridiamo ancora.
Anch'io dico buon per chi non capisce niente, non da niente e nessuno gli chiede niente, ma non è vero , non mi e non ti ci cambieresti in un unghia!
Quindi riprendi pura a contare i giorni che...)))
Fata C
Chiara Catella ha detto…
Fatina è tutto vero... Però che fatica. Sarà che non sto bene io e quindi arranco... Ma non so, mi sembra tutto così difficile! Vabbhè riprendo a contare... :)

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