Non voglio più fare l'uomo

Non voglio più fare l'uomo.
Non lo voglio più fare.
Per quarant'anni occhei, abbiamo dato: adesso che sono quarantuno, fine. Stop. Basta.

Per tutti questi anni ho accudito, organizzato, risolto, affrontato, sistemato, imparato a fare i lavori anche più faticosi e pesanti.
Mi sono sempre presa (troppo) cura degli altri.
Mi sono sempre fatta carico dei cazzi di tutti quanti, molto spesso anche a sproposito.
Ho sopportato, mandato giù.
Ho consolato, ho ridato vita a uomini finiti, ho aiutato a ripartire non so più quante persone.
Ho fatto ancora più spazio sulle mie (già larghe) spalle.
Non l'ho sempre fatto volentieri. Alcune volte, anzi molto spesso, non ho avuto scelta.

Adesso basta.

No, la pretesa che quelli che ho attorno si comportino con me come faccio e ho fatto con loro, l'ho abbandonata da tempo.
Ma adesso voglio - lo voglio, lo esigo, lo pretendo - smettere di farlo.
Voglio qualcuno che si prenda cura di me. Finalmente.
E sul serio.

Voglio sentirmi dire "Non ti preoccupare, ci penso io a te". "Lascia stare questa cosa, te la risolvo io".
Senso di protezione, di sicurezza, di affido. Di leggerezza.
Li ho sempre trasmessi io agli altri, ora ho finito le energie.
Sono sfinita, esaurita nel corpo e nel cuore.

Questo, sarà l'obiettivo dei prossimi mesi.
Decisione raggiunta nel giorno del mio compleanno più difficile, faticoso e complesso che abbia mai vissuto.
Consapevolezze toste, non proprio piacevoli, ma necessarie.
Un modo diverso di festeggiare, ma pur sempre un gran bel regalo. Almeno per me stessa.

Buon compleanno, a me.

Commenti

Anonimo ha detto…
Quasi sempre, il modo in cui gli altri ci trattano é il modo in cui noi, per primi, vogliamo essere trattati o ci accontentiamo di essere trattati.
Lo "stare" nella vita di un'altra persona, cercando in tutti i modi di capirla, comprenderla, proteggerla, aiutarla...é forse il modo in cui pensiamo di diventare necessari e indispensabili alla suddetta persona, cosi non ci lascerà mai, cosi non potremo mai perderla.
Ma nello sforzo totale di fare stare bene l'altro, perdiamo noi stessi.
E perdere noi stessi fa capire che, al netto di tutte le persone la fuori, i primi a stare bene DOBBIAMO essere noi. Senza egoismo; perché solo stando bene con se stessi, - sorridendo allo specchio, nonostante tutto- , possiamo stare bene con gli altri e fare stare bene gli altri. Senza sforzi e forzature. Un abbraccio
Chiara Catella ha detto…
Uh. Sai che credo di aver capito più cose di me stessa in questa sola settimana che in quasi quarantuno anni? Come hai ragione! Quanto hai ragione! Ho sempre commesso questi errori, in serie. Soprattutto, ogni volta, il tentativo consapevole o meno di creare una specie di dipendenza, del "come con me con nessun'altra" che mi ha portata a rinnegare via via parti di me stessa che poi alla fine, alla fine delle varie love story, venivano fuori per forza. Però sono d'accordo. Devo riprendermi tra le mani e ripartire, ma stare bene, io per prima. E' proprio vero. Grazie mille per questo tuo commento, mi ha fatto riflettere tanto.

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