Paolino uno di noi, per sempre.


... Stanotte ci pensavo. Pensavo a quanto sono strani i disegni del destino, che ci vengono ogni volta buttati addosso con tutta la violenza possibile ma verso cui non riusciamo mai a rassegnarci. Pensavo questo perché Paolino ci ha salutati il giorno prima nel quale, sei anni fa, la mia Mamma, l'amore della mia vita, fece lo stesso. Più o meno nello stesso modo. Era di domenica, come oggi, ma non era una giornata così bella. Poi pensavo ancora e mi dicevo che però non mi stupisce che a tradirli, tutti e due, sia stato il loro cuore. Paolino aveva un cuore per tutti. Come la Rosi. Ma non è retorica, è così davvero. Io ho provato ad avere bisogno di lui, di un suo favore, della sua presenza. Raramente ho trovato un donarsi così gratuito e disinteressato. Mi è sempre stato simpatico, con quella faccia da Spanky delle simpatiche canaglie che mi faceva troppo ridere. Poi l'ho conosciuto meglio, in campagna elettorale e durante le uscite in bici. I nostri saluti da una macchina all'altra da veri idioti. Ma sul serio. Che ridere! Sono stata fortunata. O come quando durante i play off di basket, durante il Consiglio comunale, mi scriveva i risultati delle partite di Milano su uozzappe. Non gli ho mai sentito dire No, non posso, No non ci sono, No non vi posso aiutare. Mai. Di te Paolino mi resta il tuo messaggio di ieri alle 16, in cui ovviamente e come sarà sempre, ci prendevamo per il culo dinnanzi ad una richiesta tua cui io - capra come sempre - manco sapevo cosa rispondere. Vai avanti a fare casino e a dire cagate Paolino, io non voglio smettere di sentirti. E comunque la mia vita da ieri è un po' più povera, di qualcosa di bello. Salutameli tutti, chissà la Rosi quando ti vedrà! Mi parlava sempre così bene di te. Un bacio. Ta vori ben Paolinoooooooooo! 

Il giorno dell'anniversario della partenza della mia Mamma è sempre faticoso; faticoso e difficile. Ma quello di quest'anno, è stato devastante. Mi è ritornata addosso una paura terribile. Quella paura che ti fa mancare la terra sotto i piedi, senso di totale smarrimento dinnanzi ad una tragedia cui io, anche da credente, ogni volta in cui mi ci scontro, altro non riesco a fare che provare una rabbia immensa. Un'incazzatura mostruosa. Paolino, come puoi non esserci più? Ma come è possibile? Io un senso non lo trovo, non so trovarlo. So solo che mi strapperei il cuore dal petto per ridarlo al tuo, che si è rotto, che ha smesso di funzionare, e che per questo motivo renderà ancora più triste la nostra esistenza, orfana di quell'animo grande che solo le persone semplici come te hanno la fortuna di avere avuto. Paolino, hai idea di quante parolacce ti sei preso? E di quante te ne prenderai ancora? Ma si va via così? Ce l'avete per vizio è... In questo momento mi vedi e te la ridi... Infamone... Io lo so che te la ridi. Tutto sto casino per finire sul mio blog! Ma pensa te... Non riesco a pensare che mi mancherai. Perchè non posso pensare di non incrociarti più, di raccontarti le peggio vaccate o di non ricevere le tue minchiate al telefono... Dai torna Paolino. Non lasciarmi sola in questo postaccio anche tu.
Che brutto scherzo che mi hai fatto stavolta. Bruttissimo.

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