Non ho ancora finito

Ah e poi nel we ci ho pure riflettuto.
Ad un certo punto la parola giusta mi è venuta: ANESTETICO.

Chiara come ANESTETICO palliativo dell'infelicità altrui.

Ma si potrà mai arrivare ad usare il cuore di una Donna in questo modo, per alleviare la propria vita infelice e triste?
Ma si potrà mai fare una cosa così brutta o peggio ancora credere che lo si accetti senza problemi?
Ma è mai possibile che a me si vengano sempre a scaricare addosso gli errori della vita di tutti quanti pensando che il mio modo di essere, la mia forza - che basta a malapena per me, ormai - anestetizzi per qualche ora al giorno o alla settimana o peggio al mese, lo schifo in cui uno si è infilato?

Ma che robe sono?

Per fortuna o purtroppo - perchè sinceramente non ho ancora capito se si tratti di un pregio o di un terribile difetto - ho ricevuto in dono questa cosa per cui ho la capacità di fare stare bene le persone che ho accanto o con cui condivido spazi di vita e di cammino. Io sono felice se gli altri stanno bene, grazie alla mia presenza. Davvero. Se posso fare qualcosa che strappi un sorriso, faccio veramente di tutto e chi mi conosce bene, questa cosa la sa perfettamente.

Però a tutto c'è un limite.
Basta patelle, basta zecche emotive, basta usarmi - a proprio uso e consumo - a piacimento.
Sono stanca, sono sfinita, non ho più voglia di subire le scelte degli altri.

Adesso è arrivato il mio turno.
Se sei in grado di rendermi felice, se hai  - tanto - tempo da dedicare a questa povera stronza, se mi sai regalare serenità A VAGONATE allora ti faccio posto nel mio cuore.
E da li non ne esci più.
Altrimenti, ognuno per la sua strada.
Che di tempo, lacrime e vita ne ho già sprecate a sufficienza.

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