Simo

... Chiudo gli occhi e ti vedo...

... Che piangi disperato di nascosto dietro ad una cappella del cimitero dopo aver seppellito il tuo amico Franco;
... Che stai male, che si vede benissimo che soffri da matti, ma non ti risparmi nei sorrisi, nelle scemenze, nel raccontarti, nel voler esserci a tutti i costi;
... Che mi dici che Donne come la mia Mamma sono uniche; 
... Senza capelli. Ed io che penso "questa volta il Simo non ce la fa..." e nel giro di poco ti rivedo, sul tuo camioncino bianco con le fiancate verdi (con i capelli al loro posto), e mi dico "ma come fai Simo?" hai superato anche questa, sei incredibile;
... Che mi saluti, facendo una faccia buffissima, in qualsiasi posto ti trovassi sia che ti passassi vicino, o a parecchi metri di distanza, in macchina, a piedi, nella nostra via, ma l'importante era farmi capire che mi avevi vista;
... Con l'Angelino del ricovero;
... Quella volta che eri fermo sotto al Comune e non scendevi dal camioncino... Avevi la faccia trasformata da dolore... "Simo si vede che stai malissimo, non scendere". "Eh si dai fammi un favore..." Era forse la prima volta che ti sentivo riconoscere che c'era qualcosa che non andava... Chissà cos'avevi dentro. Ma l'importante era reagire, non pensarci, sorridermi sempre e comunque, farmi vedere che nemmeno questa volta avresti mollato;
... Che mi chiami orgogliosissimo del lavoro che abbiamo realizzato assieme, che resterà per sempre tra i miei ricordi più belli perchè mi ha dato la possibilità di collaborare per la prima volta con te (e lo so che non lo hai mai potuto vedere con i tuoi occhi ma ti garantisco che è stato un successone, sotto tutti i punti di vista); Ti avevo mandato questo video col telefono, perchè speravo di poterti rivedere. Ed invece, non ci sono riuscita.
... Che arrivavi quando c'era bisogno, a qualsiasi ora del giorno e della notte, nelle emergenze così come nelle feste o nei momenti belli della nostra comunità; Io arrivavo e tu eri già li. Come fosse possibile non lo so, ma tu c'eri e per me voleva dire che in qualunque caso tutto si sarebbe sistemato per il meglio;
... Che mi dicono "il Simone sta male, sta messo proprio male..." ma io lo sapevo che ce l'avresti fatta. Ti aspettavo, consapevole che prima o poi saresti tornato a salutarmi con il tuo modo inconfondibile. E puntuale arrivavi. Ed io ero felice, tantissimo. Perchè non potevo pensare che non ci fossi più, che avresti smesso di lottare;
... "Simo ma come stai?" "Ma si dai, sono ancora qui!";
... Alla mitologica cena all'Antartide di Malnate con i tuoi operai, uno dei ristoranti più tristi in cui sia mai stata, (per non parlare del cibo e del pezzo di carne masticato), che resterà sempre una delle serate più folli e divertenti della mia vita;
... Che suoni la tromba nella banda e ad ogni nota sbagliata il Guglielmo dietro che bestemmia e te ne dice di ogni;
... Sul carro di carnevale, sempre con la banda, e poi dopo al circolino... A conciarci brutti... Tanto poi io dopo avevo "solo" una partita di campionato ma immagina quanto me ne potesse fregare!;
... Nelle lacrime disperate del nostro Amico (con la A maiuscola) M.;
... Ormai infermo, sul divano, ma che mi parli al telefono di lavoro come se nulla fosse successo.

Chiudo gli occhi e ti vedo ancora Simo, perchè per me è impossibile sul serio che tu non ci sia più. Hai sempre vinto, ce l'hai sempre fatta. Ma forse lo hai fatto anche questa volta, perchè c'è un paese intero che ti piange, perchè con il tuo esempio di amore per la vita, hai lasciato nel cuore di ogni persona che ti ha conosciuto un pezzo di te.
Per me è così. Ed il pezzo è anche bello grosso.
Mi mancherai, non posso dirti quanto, e la tua lezione di vita la porterò sempre con me.
Non lo posso immaginare il nostro paese orfano della tua presenza. Già ci ho messo una vita ad abituarmi a viverlo senza Cicciuzzo... Ma sapevo che perdere te sarebbe stato devastante, nella stessa maniera. E' vero che sono diversi mesi che non uscivi più di casa... Ma c'eri. E a me questo bastava.
Ti ho pensato spesso, spero che il mio affetto un pò ti sia arrivato.

Che dire Simo... Spero solo che tu ora stia meglio, che ti senta leggero lontano da quel corpo che ti imprigionava. Lo spero tanto.
Ciao Simo, grazie di tutto.
Grazie per quello che sei stato.
Il 17 novembre, d'ora in poi avrò due compleanni importanti da festeggiare.

Con tutto il mio affetto, immenso.
Il tuo Assessore preferito.
Ciao Simooooooooooooooooooooo!!!!

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