Satisfaction

[on the air: satisfaction - rolling stones]

Io sono pigra. Pigrissima.
Ma non nel senso che sono di quelle che vivrebbero tutt'uno col divano (... beh oddio...) o che non si schiodano mai... Peggio: lo sono ma spalmata in tutto il mio essere, nel modo di affrontare la vita, gli impegni. Poi, se devo - sottolineo il senso ordinatorio del verbo - lo faccio e cerco pure di farlo bene.

Sono pigra e per questo mi limito sempre a fare il minimo indispensabile, il più che sufficiente, fino ad un certo punto. Poi mi dico: ma perchè sbattersi oltre? Serve? No. Esattamente come succedeva a scuola. 

Quando ristrutturai casa, ormai sette anni fa, fortunatamente mi circondai di persone fantastiche - a partire dai due Falli (non nel senso lato è...) al mio geometra del cuore e tutti gli altri che si sono succeduti nei mesi di lavoro - che spesso tenevano più loro a fare le cose belle e per bene di quanto ci tenessi io. Per me era importante andarci ad abitare. Il minimo indispensabile insomma. Talmente pigra che, quando mi illustrarono lo scenario che sarebbe andato in piedi per rifare il controsoffitto della mia camera, mi rifiutai in maniera categorica. 'No no, tutto questo sbattimento non esiste! Lo farò più avanti.' Il mio "più avanti" è drammaticamente peggio del "vedremo" di mia Mamma - vedremo=non ho voglia di risponderti ma comunque scordatelo - e si è tramutato in solo sette anni di rinvii. Son cose.

C'è voluto l'ultimo e definitivo folle - senza il quale non mi sarei mai avventurata in un intervento simile - che ha voluto a tutti i costi fare un lavoro che credo nessuno - a parte lui - avrebbe mai avuto il coraggio e la volontà di iniziare. Grande il mio fratellone. Io l'ho aiutato, per quello e per come ho potuto arrivando a due conclusioni: il lavoro fisico e manuale non è roba per me e la mia schiena; solo chi lavora con passione e dedizione alla fine ottiene risultati come quello che ho potuto finalmente ammirare.

Strepitoso. Un lavoro davvero fantastico.
Grazie Robi! E grazie a mia sorella che l'ultimo giorno è venuta in mio soccorso, permettendomi di tornare finalmente nel mio angolino preferito.
Mio e dei ghiri ovviamente.


In queste due mani c'è di tutto: terra, polvere, schifezze, fatica, sudore, colore delle pareti, del soffitto. E' stato faticoso, ma guardandole e rispensando a tutto ciò che abbiamo fatto, sono felicissima di aver buttato il cuore oltre l'ostacolo.

E adesso me la godo, pensando già a cosa d'altro potrò fare.

Più avanti. :)

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