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... è il ciclo della vita. È vero. È un passaggio con cui prima o poi bisogna fare i conti. Ti alzi la mattina lo stesso, fai cose lo stesso, ami lo stesso, lavori lo stesso, ti impegni lo stesso, sei triste lo stesso, sorridi - anzi - ridi lo stesso, ti emozioni lo stesso, fai tutto quello che hai sempre fatto. Prima. Eppure da quel giorno niente è più uguale. È come se un pezzettino di te ti abbia per sempre lasciata in quel preciso istante. Sono duemilanovecentoventi giorni che non vedo più il tuo sorriso e non ricevo gli abbracci stritolanti o le carezze o i baci rumorosissimi che arrivavano solo da te. Duemilanovecentoventi giorni che non sono più figlia ma cerco di essere, forse e comunque a gran fatica, la donna che desideravi diventassi. Lo spero tanto che tu sia orgogliosa di me. Con tutti i casini che combino e col caratteraccio di cui mi hai gentilmente omaggiata, vivo ogni giorno, ogni minuto, con la certezza che tu mi sia sempre accanto. Sempre. Altrimenti non mi spiego questa vita che meravigliosamente mi regali ad ogni respiro. Ciao Mamma, ciao Rosi, sei la persona migliore che abbia mai avuto la fortuna di incontrare. Un bacio grande, ovunque tu sia.
Tua Chia.
“Doveva essere una donna speciale tua madre.”
“No, era solo la mia mamma”.
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