Notti magiche

[on the air: notti magiche - bennato nannini]


La notizia ieri del passaggio a miglior vita dell'ex CT della Nazionale Azeglio Vicini (è bello il nome Azeglio! Musicale, morbido, leggero. Mi piace!) mi ha fatto ripensare alle notti magiche, al 1990, ai miei 16 anni ed al mondiale giocato in Italia che ricordo perfettamente.

Erano anni di totale ed assoluta spensieratezza, all'inizio della mia carriera cestistica seria, il mio primo fidanzato serio e i mondiali visti con i miei amici al teatro dell'oratorio.

Le mie "notti magiche" erano il ciao tamarrissimo su cui si faceva il giro del paese in due, poi in tre, poi in quattro (cinque se contiamo la bandiera)... tanto la sella era abbastanza lunga e ci stavamo tutti; le partite viste  all'oratorio, l'emozione dei goal e dei baci rubati nel buio della sala; nessuno di noi aveva la patente e allora il massimo dei festeggiamenti era girare come dei pirla con il tricolore in motorino per il paese; erano gli occhi sgranati di Totòschillaciulvisìrdatuchiterùni ad ogni goal; era Vicini sempre composto, sobrio, pacato, educato. Roba impensabile al giorno d'oggi; erano i giocatori in campo che ti facevano sentire parte di un sogno, quello di vincere un mondiale in casa; erano le prime uscite alla sera, erano i primi "ti posso accompagnare a casa?" erano le risate fino alle lacrime; erano i "non tornare a casa tardi"; era l'estate dopo la fine del mio primo grande smisurato immenso sconvolgente amore, ovviamente non corrisposto; era il cazzeggio senza fine sotto al lampione sul sagrato della chiesa; era l'omino tricolore con il pallone da calcio al posto della testa; era l'estate in cui avrei di li a poco conosciuto una delle bimbe più dolci e affettuose ovvero mia nipote Elena; era l'estate delle macchine da lavare all'autolavaggio mentre tutti i miei amici andavano al lago, in piscina o all'oratorio; erano i primi mesi della storia d'ammore con F. da fidanzata seria, come si dice "in casa"; era l'estate della maglietta della Germania, quella della Adidas con la fascia nera e rossa a V sul davanti; era la canzone della Nannini e di Bennato trasmessa in ogni dove.

Erano i mondiali vissuti da una pistolina di 16 anni che le sue notti magiche le ha vissute davvero, grazie ai ragazzi che scendevano in campo con il cuore, regalandoci la speranza di un sogno mondiale anche se chiusi nel teatro dell'oratorio di Cantello.

Grazie Mister, grazie per aver accompagnato le notti magiche di ognuno di noi.

Buon viaggio.


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