IX

E' incredibile come alcuni attimi della vita ti si inchiodino nella mente in maniera sì, indelebile, ma con una lucidità e nitidezza che nemmeno il tempo, nemmeno nove interminabili anni, nemmeno tremiladuecentoottantacinque giorni siano riusciti ad annebbiare od a scalfire. Rivivo sempre tutto come un filmato, che inizia dal momento in cui vengo svegliata dalla Rosi che mi balbetta qualcosa tipo "Franco... Non respira..." e mi porge la cornetta del telefono e finisce più o meno al pronto soccorso, quando la dottoressa dell'automedica non mi lascia nemmeno il tempo finire il caffè preso alla macchinetta della sala d'aspetto e mi comunica che "Il Signor Catella non ha risposto alle terapie... è morto." Ma... Il Signor Catella chi? Ma di chi sta parlando? Non di mio fratello vero... Guardi che si sarà sbagliata... Adesso si ripiglia. Si è sempre ripigliato anche quando lo davano per spacciato. E' un pirla, vada a vedere che è sveglio di sicuro.

Da lì in poi buio totale.

Mi sono portata dentro per anni una rabbia sconfinata. Verso tutto e tutti. Anche nei suoi confronti, per avermi lasciata in quel modo, per essersi portato via anche la Rosi, perchè quale può essere una giustizia quella che distrugge i sogni ed i progetti di un uomo di quarant'anni che la vita se la divorava, tanto da faticare a stargli dietro. A lui e alla sua esistenza. 

Quale può essere una giustizia, quella che lo ha privato per sempre di giornate piene di sole e di profumi come quella di oggi.

Forse solo adesso, dopo tutto questo tempo, inizio a farmene una ragione, ad essere un pò meno furibonda, a farmela scendere.
Piano piano.

Perchè a lui,
perchè a noi,
perchè in quel modo,
perchè in quel momento,
perchè così devastante.

Mi sono portata dentro un senso di frustrazione ed ingiustizia per tutti questi anni lacerante. 

Forse anche il buttarmi a capofitto nella vita civile del nostro paese è stato un modo per sentirlo più vicino, perchè so quanto ci tenesse e quante ne andasse fiero. Avere però vissuto questa esperienza senza di lui è stato davvero triste. Proprio brutto.

Ci saremmo divertiti un sacco.
E se già prima eravamo inseparabili, saremmo diventati invincibili.

Quanto mi faceva sentire protetta e al sicuro quel panzone.

Ciao Fra, io spero che in qualche modo tu mi viva.
Non so come, ma spero tanto che tu lo faccia.

Ti porto nel cuore, sempre.

Non smetterai mai di mancarmi.

Un bacino.
L'amore è là dove sei pronto a morire
lasciando ogni cosa al suo posto e partire

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