Ivana

[on the air: amico - r. zero]


Il 7 maggio, credo uno dei peggiori giorni della mia vita (anzi senza credo), resistetti davanti agli agenti senza scompormi e senza sbragare sino al momento in cui mi comunicarono che mi avrebbero sequestrata e portata via la mail personale: non che avessi nulla di che da nascondere - come per il resto - ma chi usa Gmail sa bene che a quel provider ci sono collegate mille cose tra cui le foto. Nel mio caso, 21 anni di immagini. In quel preciso momento, quando realizzai che avrei perso le foto dei miei, di mia mamma, della Simo, la mia storia, sono crollata in un pianto disperato (e tutto avrei voluto fare tranne che farmi vedere in difficoltà).

Undici giorni dopo si aggiungeva alla lunghissima schiera di pezzi del mio cuore passati dall'altra parte una Donna con la D cubitale a cui ho voluto un bene grandissimo ed a cui ero molto legata: L'Ivana. Il pensiero di non potere nemmeno riguardare questa meravigliosa immagine che ci ritraeva felici il giorno del suo matrimonio (l'unica a sposarsi con due sindaci), mi mandava il cuore in frantumi.

Non è passato giorno senza che la pensassi, senza che sperassi che smettesse di soffrire, chiedevo sempre di lei sperando in una buona notizia che non è mai arrivata. Davanti alla sua bara ho pianto lacrime pesanti, perché mi rendevo conto di avere perso una Donna che mi voleva davvero bene, che si prendeva cura di me, che mi aveva a cuore e non perdeva occasione di dimostrarlo. Che mi teneva al caldo.

Nella mia vita spesso capita che il cammino mio e di alcune persone si incroci anni e anni prima per poi ricongiungersi inaspettatamente e per motivi diversi; ero una pistolina neo diplomata e lo studio di architettura presso cui svolgevo praticantato al Broletto era esattamente accanto al suo. Porta di legno scura, austera, con la targhetta Architetto Ivana Lucchesi. Ne parlavano già come di un "personaggio" che per qualche strano motivo mi era rimasto sempre impresso. Quando iniziai a lavorare a Brusimpiano non avevo assolutamente idea che proprio lei fosse il presidente della Commissione paesaggio e così feci finalmente la sua conoscenza: non fu esattamente un incontro piacevolissimo anzi :) ci prendemmo discretamente le misure a vicenda ma da li in poi iniziò un'amicizia fatta di confidenze, di abbracci, di stima, di attenzioni quasi materne nei miei confronti. Ci legava una stima reciproca sconfinata; sapevo che nel momento in cui avessi avuto bisogno ci sarebbe stata, per qualunque cosa. Il giorno del funerale del Robi fu lei la prima persona a venirmi incontro appena entrata in chiesa e per me sono queste le vere dimostrazioni del bene che si può volere.

Ivana del mio cuore, non posso spiegarti come mi sia sentita sola davanti alla tua partenza, anche se saperti sofferente e privata della tua inesauribile energia forse mi addolorava più di tutto. So che meglio di chiunque altro mi saresti stata vicina, da quel maledetto sette maggio in poi. So che il tuo bene per me era grande e questo mi faceva sentire protetta, al sicuro, preziosa. Le lacrime che solcavano il mio viso davanti a ciò che non eri più parlavano di una tristezza infinita. 

Non ho parole per spiegare quanto mi senta sola dal 9 dicembre in poi: e tutto il resto non mi ha certo aiutata anzi. Lo sapevo che saresti volata via ma saperti nella tua casa, un pò mi confortava.

Per me è stato un onore grandissimo averti conosciuta ed essere stata la tua Cara Chiara.

Di te ho sempre amato tantissimo le attenzioni che avevi per chiunque: è la dote propria di chi ha un cuore grande.

Ti prego stammi vicina, in qualche modo, ma non lasciarmi sola.

Con tutto il mio infinito affetto.

Ciao Ivana del mio cuore fai buon viaggio.

💔

Chissà, se il seme, di un sentimento rivedrà
la luce del giorno, che un’altra vita ci darà

Amico è bello
Amico è tutto
E’ l’eternità
E’ quello che non passa
mentre tutto va

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