Prima la Franzoni...
... poi questo stronzo...
Caso Donegani, confermato ergastolo - Brescia, carcere a vita per Gatti
E' stato confermato l'ergastolo, in secondo grado, per Guglielmo Gatti, l'uomo accusato di aver ucciso e fatto a pezzi, nell'agosto del 2005 a Brescia, gli zii Aldo Donegani e Luisa De Leo. Il presidente della Corte d'Assise d'Appello di Brescia ha letto poco fa la sentenza che conferma il carcere a vita per il condannato.
Respinta la richiesta del difensore dell'imputato, Luca Broli, che aveva proposto al giudice l'assoluzione e il rinnovo del dibattimento.
Gatti, che si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti, è stato condannato per omicidio volontario e premeditato, vilipendio, soppressione e occultamento di cadavere.
Prendendo la parola in aula per una dichiarazione spontanea, il nipote dei Donegani ha ribadito di essere innocente e ha contestato in particolare il punto della prima sentenza in cui si parlava della sua "preclusione ai rapporti sociali".
La sentenza di primo grado era stata pronunciata il 16 maggio 2007; la Corte d'Assise di Brescia aveva accolto tutte le richieste del pm Claudia Meregola, disponendo anche l'isolamento diurno dell'imputato per tre anni. Il pm, che aveva parlato di "diluvio di prove" e "apoteosi dell'evidenza scientifica", aveva chiesto per lui la "pena più pesante prevista dall'ordinamento". Gatti,. 43 anni, è rinchiuso nel carcere di Brescia dalla seconda metà di agosto del 2005.
.. bastardone di garlasco manchi solo tu.. ti aspetto al varco..
Caso Donegani, confermato ergastolo - Brescia, carcere a vita per Gatti
E' stato confermato l'ergastolo, in secondo grado, per Guglielmo Gatti, l'uomo accusato di aver ucciso e fatto a pezzi, nell'agosto del 2005 a Brescia, gli zii Aldo Donegani e Luisa De Leo. Il presidente della Corte d'Assise d'Appello di Brescia ha letto poco fa la sentenza che conferma il carcere a vita per il condannato.
Respinta la richiesta del difensore dell'imputato, Luca Broli, che aveva proposto al giudice l'assoluzione e il rinnovo del dibattimento.
Gatti, che si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti, è stato condannato per omicidio volontario e premeditato, vilipendio, soppressione e occultamento di cadavere.
Prendendo la parola in aula per una dichiarazione spontanea, il nipote dei Donegani ha ribadito di essere innocente e ha contestato in particolare il punto della prima sentenza in cui si parlava della sua "preclusione ai rapporti sociali".
La sentenza di primo grado era stata pronunciata il 16 maggio 2007; la Corte d'Assise di Brescia aveva accolto tutte le richieste del pm Claudia Meregola, disponendo anche l'isolamento diurno dell'imputato per tre anni. Il pm, che aveva parlato di "diluvio di prove" e "apoteosi dell'evidenza scientifica", aveva chiesto per lui la "pena più pesante prevista dall'ordinamento". Gatti,. 43 anni, è rinchiuso nel carcere di Brescia dalla seconda metà di agosto del 2005.
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