Don Giuseppe...
Ieri pomeriggio è morto don Giuseppe.
È stato parroco di cantello per quasi 50 anni, ha accompagnato la crescita “cristiana” di tutta la mia famiglia, dal più grande (che adesso ha appunto 50 anni) a me. Non riesco a spiegare che sentimento ha provocato in me questa notizia. A parte il tatto del mio amico stè… (sei il solito grezzo…) certo… mi è spiaciuto, alla fine è un pezzo della storia del mio paese e della mia vita che se ne va… però. Il famoso però.
Sono fermamente convinta di una cosa. Che l’impronta cattolica in ognuno di noi ci sia. Sotto varie forme e con la giusta libertà di espressione ed interpretazione. Io vado a messa tutte le domeniche per miei personalissimi motivi, ma mai mi son permessa di giudicare qualcuno in base a quanto si facesse vedere in chiesa o robe del genere. Per me parlano i fatti, come in tutte le cose. Credo anche che uno alla fine si avvicini e resti vicino più o meno alla chiesa (istituzione, luogo, culto, ma soprattutto clero) a seconda delle persone che incontra lungo il cammino. Dalla prima comunione, per intenderci, alla cresima che di solito è il traguardo dopo il quale si reputa sia il caso non mettere più piede in quell’ambiente. Ma non per tutti va a finire così. Don Giuseppe mi ha sempre odiata e trattata malissimo. Me ed i miei fratelli. Almeno ai miei tempi aveva finito di menare le mani… quello me lo sono evitata. Loro a dire il vero no. Però credo di aver subito decisamente di peggio! Una tra le mille cattiverie era il non farmi la comunione alla domenica. Rea di giocare sempre coi maschi invece di stare rinchiusa con le femmine e con la pinguina all’asilo a giocare a tam-tam ed a farmi due palle così (ero già una promessa… dei maschi non del tam-tam ehehhehe). Oppure rea di essermi fidanzata con il flavio e di aver sottratto un papabile prete al mondo ecclesiastico mondiale. Peccati mortali devo dire. Poi beccava quella giusta. Lui non me la faceva? Ottimo. Braccia conserte e sguardo fisso, eyes with eyes. Fino a quando ovviamente la coda della gente usciva dalla chiesa ed allora doveva cedere. Allucinante. Oppure quando entravo a manetta in motorino in oratorio e questo passava i primi 5 minuti ad annusarmi… adesso va bene tutto… C’è da chiedersi come sia stato educato questo ragazzino promesso prete nei confronti delle donne… altra generazione, altra mentalità, alla fine era del 1915 e non si poteva pretendere chissà cosa… una cosa è certa, non è sicuramente grazie a lui se, tutto sommato, non ho sta fede incrollabile ma reputo ancora la chiesa come uno dei luoghi in cui mi senta meglio in assoluto. Tutto ciò che di bello mi è rimasto dentro, della mia crescita cattolica e cristiana, lo devo alle meravigliose persone che ho conosciuto negli anni, i quali con il loro esempio e la loro vicinanza mi hanno insegnato che, grazie a dio, non tutti i sacerdoti erano come lui… e che alla fine se uno ci crede veramente la direzione da seguire è quella. Punto. Ripenso alla persona che ha dato una svolta decisa alla mia vita di adolescente, il Daniele, al ciotz ed al giovanni, al renato ed al luca (anche se in maniera diversa, avendo un’età anche diversa), a don ferdinando pur con tutti i suoi difetti e le sue uscite tristi cui vorrò per sempre bene, al mauro ed al suo coraggio ed al patata. Originale come figura. Molto originale. Ma direi decisamente unico nel suo genere. Almeno per me. In questi ultimi anni, addirittura, il don era riuscito a suscitare in me sentimenti di tenerezza ed affetto (parolona… ma rispetto a prima…) verso questa persona anziana, che si commuoveva spesso a messa, col suo passo incerto e timoroso. Che dire. Riposa in pace don Giuseppe. Come mi ha detto la rosetta stamattina… adesso raccontagli tu al Capo la sopra come sono andate le cose con il contratto dei campi della nonna… che siamo proprio curiosi di saperlo! (papà vai ad origliare va…)
Comunque, lui e la sua storica perpetua, ci hanno lasciati praticamente assieme. A pochi mesi l’uno dall’altro. Riposate in pace. Davvero.
Commenti
Hai ragione.
Amen Chiara, Amen.