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Visualizzazione dei post da 2025

Due

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Di quel giorno ricordo solo alcuni momenti. Ero a casa, uno dei pochi sabati in cui non andai in comune. Ero triste, sfiduciata, amareggiata per via di critiche pesanti che mi erano arrivate addosso tanto per cambiare. Non avevo voglia di vedere nessuno. Non ricordo come passò la notte, nemmeno la colazione ma un istante ce l’ho stampato in mente: alla mattina ero in veranda a fare un po di allenamento e vidi la Simo e il Marco arrivare a piedi dalla stradina: erano complici, sorridenti. Ricordo il pensiero di averli invidiati e di essere felice per mia sorella, nel vederla così serena. Ricordo il pomeriggio. Loro due che scendono nel prato sotto vicino alla strada a raccogliere i rami del noce, il wathsapp - l'ultimo - con cui mi chiedeva di spostare la macchina per usare la bindella, la richiesta di portare fuori i cani ed al ritorno ci incrociamo, io che salgo i primi gradini delle scale e lei col berretto di lana e la giacca blu che mi dice che il giorno dopo la Rina sarebbe ve...

Carezze

[on the air: hai delle isole negli occhi - tiziano ] "La questione è un’altra. Il punto è che non c’è maestro al mondo che possa insegnare (e insegnarmi) la bellezza quanto un tuo sguardo o un tuo abbraccio… Che cosa si potrebbe mai contenere o delimitare??". Leggero come una carezza.

Speciale

[on the air: sant'allegria - nellina ] Ecco il testo integrale dell'omelia di Don Luigi Garbini, parroco della chiesa di San Marco di Milano, al funerale di Ornella Vanoni. Che è pura poesia " Vorrei anch’io pregare così, con queste parole del Vangelo e dire: «Ti benedico e ti ringrazio o Padre del cielo e della terra perché ci hai dato Ornella Vanoni». Se pensiamo infatti a quello che rappresentano le canzoni per la nostra esistenza, non musica soltanto ma, come lei ha detto, «parole sulle note», scopriamo che in quelle parole sulle note ci siamo tutti. L’universale diventa singolare e viceversa. Le canzoni diventano veri e propri ritornelli della vita, «momenti di essere» – per dirla con Virginia Woolf – o viceversa irruzioni insopportabili, inudibili, non più ascoltabili perché legati a momenti a volte cruciali e troppo densi della nostra vita. Le canzoni sono come dei lumini, quelli che mettiamo nei nostri altari, che sono lì a muovere la loro fiammella, continuando a...

Momenti

[on the air: bello amore - nellina ] Bello, bello amore Amore bello che nessuno può negare Ti vogliamo eterno T'imploriamo in ginocchio di restare Non andare via, che ci fai morire Bello, bello amore, amore bello da volere Da sognare Come un paradiso senza pace scorri nelle vene Dolce malattia ch'è volersi bene Vita, grazie a questa vita Grande quando ci sei tu Forte come un fiume in piena Cosa non si fa per te io se canto, canto te Bello, bello amore, amore bello come il sole Come il sale Dolce malattia ch'è volersi bene Vita, grazie a questa vita Grande quando ci sei tu Forte come un fiume in piena Cosa non si fa per te io se canto, canto amore, amore bello, amore bello da volere Da sognare Come un paradiso senza pace scorri nelle vene Dolce malattia ch'è volersi bene

Cento

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[on the air: oh father - madonna ] 17 Novembre 1925 17 Novembre 2025 Cento anni: un secolo di vita di un uomo che ha profondamente segnato la storia civile ed associativa di Cantello. Un uomo per bene, appassionato, dedito all’etica del lavoro, della famiglia ed al sacrificio come nessuno. Fastidioso, divisivo, molto complicato, idealista fino allo sfinimento, polemico, ma mai domo. Più volte l’ho visto piegarsi senza mai spezzarsi. Ancora oggi, dopo più di vent’anni mi parlano di lui e dell’entusiasmo che metteva ovunque lo si trovasse indaffarato. Un uomo che dava poca importanza alle parole e fin troppa all’esempio, all’essere concreti, a sporcarsi le mani. Sempre pronto ad andare, a fare, a organizzare, a cantare, il vero centro della baldoria. Sorrido perché sembra che stia parlando di me, ma in realtà ogni figlio ha portato nella propria vita traccia della sua figura: nell’impegno civico per Cantello, con la grande famiglia Alpina per quanto mi riguarda; con la famiglia quale roc...

Corazze

Ho una corazza che chiede carezze,  un'armatura di merda fatta di "vaffanculo" e "sto bene" mentre dentro mi si spacca il cuore. Mi sono costruita addosso strati di " non mi fai male ",  ma la pelle sotto grida,  implora un tocco gentile,  una carezza che non sia battaglia. Sono tigre ferita che ruggisce " stai lontano ", ma nel buio della tana piange in silenzio, aspettando una mano che non abbia paura dei suoi artigli. Ho una corazza che chiede carezze: sotto questa guerra c'è solo una bambina spaventata  che vuole essere amata  senza dover prima arrendersi.

Sessantadue

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[on the air: libera l'amore - zucchero ] … Ho appena finito di leggere un libro (e già questo di per sé trattasi di evento straordinario) in cui ho trovato questo passo che credo possa spiegare, come meglio io non saprei fare, quello che sento. Perché a volte il dolore è così forte da impedirti anche di spiegarlo. Voragine Menomazione Ingiustizia “Il dolore è infinito. Sono sempre stata una-di-due, non so se riuscirò mai a percepirmi come una, come Gaia e basta. Silvia e io abbiamo vissuto tutto insieme: non abbiamo mai smesso di combattere fianco a fianco, di esserci una per l'altra. E accaduto anche quando abbiamo affrontato la morte di nostro padre, ma mentre quella dei genitori è una perdita che, da una certa età in poi, si mette per forza in conto, quella delle sorelle no. È una voragine che si apre per non richiudersi più. Una menomazione. Lo so che la vita va così, che dovremmo vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, e via scorrendo tutto il corredo di massime mot...

Cleme

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Ci ho provato Cleme, come mi avevi chiesto. Ma è stato tutto inutile. Ti penso ogni tanto sai e penso a come sarebbe stato tutto molto diverso. Migliore non lo so ma diverso si. Ho deluso anche te come ho deluse molte altre persone, e lo so che ti fa ridere sta cosa ma mi manchi. So che se ci fossi stato tu, certi errori non li avrei commessi. Riposa in pace Cleme.

Ci vediamo presto

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[on the air: altrove - morgan ] Perchè hai scritte queste parole sulla tua agenda del 2023? Perchè? Perchè quel ci vediamo presto ? Perchè queste tue parole che hanno il sapore di un testamento? Ma tu non ci pensavi. O forse si. Magari te lo sentivi. O come me lo sai bene che può finire tutto tra un attimo. E' importante lasciare una traccia. Io spero che questo blog serva anche a questo.  D'altronde anche la mamma ha salutato tutti, prima di partire. Non so quante volte ho riletto questa pagina, credo un milione. Perchè è finito tutto così? Perchè deve essere sempre tutto così doloroso e difficile? Non ce la farò mai a rassegnarmi Simo. Non è giusto, non ha senso. Odio tutto questo dolore e questo dovermi rassegnare e il dovermi reinventare una vita senza di te. Affrontare questi ultimi due anni senza te vicina è stato terribile. Mi sono sentita sola come un cane.  Spero tantissimo con tutta me stessa prima o poi di rivederti e di stringerci, stavolta senza più lasciarci. Dim...

Letture

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Già che stia leggendo un libro, mi pare un evento. Sono stata una divoratrice di libri (soprattutto le novelle di Italo Calvino) alle elementari, qualcosa alle medie e poi il nulla. Forse questo mi ha permesso, da adulta, di saper scrivere in maniera decente. Anche perchè capitava spesso che i miei genitori ed i miei fratelli, tutti più grandi di me e di tanti anni, non avessero tempo per occuparsi di me. Quindi leggere mi ritagliava una bolla di fantasia e di pace che non riuscivo a trovare altrove. Durante il pellegrinaggio di questa estate sugli appennini diciamo sconosciuti, ci siamo imbattuti in Leonessa paese laziale di cui non ho mai sentito parlare il quale, come nella maggioranza dei casi capitava, trasudava storia e tradizioni. A causa della devianza mentale che purtroppo penso di portarmi appresso ancora chissà per quanto tempo, quando gironzolo per paesi o città cerco di capire come e quanto attiva sia la comunità e il comune: capita così che venga attratta da una locandin...

Lavorareinpostibrutti

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[on the air: firework - katy perry ] Cronaca di un’ora di sopralluogo lungo la colata detritica di Brusimpiano. Sottotitolo 1: io non ce la posso più fare. Sottotitolo 2. Catella ti devi assolutamente svegliare. A Brusimpiano, il Comune in cui lavoro, c’è stata una colata detritica enorme – e pericolosa – che ha portato alla chiusura della statale che lo collega a Porto Ceresio. A parte il giro della merda nei tubi che mi tocca per andare a lavorare, si tratta di un problema grosso che – come sempre in Italia – ci vede perdere più tempo a capire chi deve fare cosa, rispetto ad intervenire tempestivamente anche se le criticità sono davvero tante. Questa mattina ennesimo sopralluogo – ma almeno non pioveva a dirotto come lunedì – con ANAS impresa, tecnico di parte ecc. Il problema dove sta: che la strada è chiusa. E non dovrebbe essere un problema. Perché CHIUSA non è una parola che può essere interpretata. Vuol dire che non si può passare anche perché il pietrame è incombente e sinceram...

Noi due

Ciao Non ti chiedo come stai e onestamente mi interessa almeno tanto quanto interessi a te sapere come stia io. O come sia stata in questo anno e mezzo orfana di noi. Ti ho pensata spesso, anzi quasi ogni giorno.  Non ho mai provato rabbia. Quella no. Ho vissuto però un senso di smarrimento che credo di non avere mai provato in vita mia. Mi chiedevo perchè non arrivasse da te un gesto, una carezza, un abbraccio. Eppure io per te ci sono sempre stata. Sempre.  Credevo tantissimo nella nostra amicizia, credevo che fosse quella con la A maiuscola non fosse altro per l'intensità e l'importanza dei momenti che abbiamo condivisi per anni. Mi chiedevo come potessi restartene voltata, dandomi le spalle, ignorandomi, alzando un altissimo muro di silenzio sapendo perfettamente che fossi precipitata nel baratro quello vero, quello buio, quello grande, quello che non si augura a nessuno, quello che fa paura, quello dal quale è difficile risalire e che toglie tutto: forze, speranza, entusi...

Appennini on the road

[on the air: la collina dei ciliegi - lucio ] L'idea di cazzeggiare per gli appennini nei posti più lontani, sperduti e sconosciuti mi frullava nella testa da anni. Avevo fatto una cosa molto simile - con la persona sbagliata - anni fa in moto. Ma vivere a fondo un'avventura non è cosa da tutti e per tutti. E' stato un viaggio che mi ha stupita, prima di tutto, ma soprattutto che mi ha impregnato il cuore di storie, persone, gentilezza, accoglienza, semplicità: tutte cose che nella mia vita qua al nord(e) non esistono più da tempo. E' stata una carezza che non mi aspettavo di poter ricevere. Allontanarmi da casa sta diventando una grande fatica: i ricordi, la nostalgia, le mancanze al posto di affievolirsi diventano pesi giganteschi da portare. Qualsiasi cosa mi riporta a ciò che non ho più ed il senso di vuoto alcune volte era così forte da impedirmi di respirare. Non riesco a farmene una ragione, non riesco soprattutto ad accettare di proseguire senza di lei; quella p...

Mondiale

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[on the air: panico - neffa feat. fabri fibra ] … Eccomi a casa, quel posto dal quale fatico sempre a staccarmi ed in cui non vedo l’ora di tornare. Sempre, ma questa volta un po’ meno. La vera essenza di quello che hai vissuto viene fuori quando tutto torna silenzio, quotidianità: è il senso di vuoto e di mancanza che l’esperienza vissuta ti lascia a farti comprendere fino in fondo quanto di grandioso tu abbia avuto la fortuna di vivere. Per me, che sono partita col cuore ovunque incerottato, era una grande scommessa: vivere dieci giorni con persone che non conoscevo, abitudini, modi di pensare, di mangiare, di affrontare problemi e discussioni che non avevo la più pallida idea di cosa sarebbero potute essere. Per quasi un anno ho aspettato la mano che mi sollevasse da terra e che mi aiutasse a rialzarmi, a tornare a sperare ma sopratutto a credere in me stessa ed a ciò che so fare e che sono. La mia conquista più grande, al di là di aver giocato un mondiale di pallacanestro a cinquan...

10 Giugno - Festa della mia personale LIBERAZIONE

[on the air: nella casa c'era - zucchero ] Vabbè ognuno ha la propria festa della Liberazione. Ci sono quelle istituzionali e poi capita, come nel mio caso, che un anniversario il quale non mi sta facendo vivere giorni molto sereni, devo dire, debba essere celebrato per tutto quello che ha segnato, nel bene e nel male. Soprattutto la seconda. Il 10 giugno, che per molto tempo è stato solo il compleanno del mio maresciallo del cuore uno dei colleghi migliori che abbia avuto in 27 anni emmezzo di onorata carriera, è di fatto entrato di gran carriera - e tra le prime posizioni - nella classifica dei giorni più brutti della mia vita. E' uno di quei tipici momenti in cui ti porti il ricordo nitido e perfetto di dove fossi, cosa stessi facendo fino ad un certo punto: poi il buio più totale. Ho parlato con persone quel pomeriggio, se non ricordo male al telefono, poi più nulla. Ci sono stati giorni e giorni e giorni a seguire in cui non ho fatto altro che piangere, piangere, piangere,...

Francesco

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[on the air: pie jesu ] Sono triste. E come dopo ogni perdita di persone cui voglio bene, mi sento terribilmente sola. Inutile sottolineare quanto sia per me fonte di odio e rabbia dover vivere - fin troppo - spesso questi distacchi così improvvisi, dolorosi, inaspettati. Ieri mattina stavo uscendo per allenarmi, distrattamente ho aperto Facebook ed i miei occhi hanno visto solo lui e la parola: MORTO. Ma come morto. Ma non è possibile dai. Ma perchè? Anche in questo, proprio durante le festività Pasquali che rappresentano da sempre il mistero della morte e della resurrezione, Francesco non si è sottratto alla sua meravigliosa originalità in qualunque cosa facesse: anche morire. Papa Francesco è stata una figura che con il suo stile mi ha profondamente ispirata durante il mandato da Sindaco, soprattutto per quel suo talento unico di anteporre umanità prima di qualunque cosa: che si trattasse di rigidi protocolli, di consuetudini e di quell'odioso "si è sempre fatto così" ...

Dreams come true

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[on the air: ... eh già - vasco ] “A volte la vita non ti premia. Anche se ce la metti tutta. Anche se fai del tuo meglio. Anche se investi di tasca tua in sogni a cui credi solo tu. Anche se prendi dei rischi e lotti con onore. Anche se sei coerente ed entusiasta. Anche se hai mandato giù migliaia di bocconi amari e sai che ti dovrebbe aspettare un bel bicchiere di acqua fresca. A volte è una merda. MA… Tutto torna. Il Bene, l’Amore, la Passione, le Buone Intenzioni, l’Impegno, la Competenza, la Determinazione, la Fiducia, la Resilienza. Forse non nella forma che ti aspettavi, ma torna. Torna se affronti le avversità con Coraggio. Perchè ogni più piccolo ostacolo che ti sei impegnato a Superare senza cedere e rinunciare, determina la persona che sei. E che sarai. Ricorda: – Hai imparato qualcosa – Hai trovato nuovi modi – Tutte le qualità che ti servono, sono già in te. Ci vuole coraggio ad assumersi la responsabilità. Ci vuole allenamento ad avere coraggio”. A chi ha commesso il trag...